ECCOLO! È ARRIVATO L’ULTIMO SALVATORE DELLA

PATRIA: DELLA VALLE SCENDE IN POLITICA –

DOPO LE DISASTROSE AVVENTURE DI MONTEZEMOLO E IL PARTITO DI PASSERA CHE VIENE ANNUNCIATO OGNI DUE MESI (SENZA CHE NESSUNO SE NE ACCORGA), LO SCARPARO A PALLINI VUOLE SCENDERE IN CAMPO: “SONO DISPONIBILE, ANCHE DOMANI MATTINA” - 3. DOPO IL TIFO IN TRIBUNA E LE PASSEGGIATE PER FIRENZE, RENZI E IL SUO GOVERNO LO HANNO DELUSO. E L’ABBRACCIO CON L’ODIATO MARPIONNE È STATO LA GOCCIA FINALE - 4. LO STESSO RENZI LO CONFERMA: “HO CAPITO CHE VUOLE COSTRUIRE UN PARTITO. È STATO UN BRAVO IMPRENDITORE, VEDIAMO COME FARÀ COME POLITICO. GLI AUGURO IL SUCCESSO” -

1. DELLA VALLE DELUSO DAL GOVERNO LA TENTAZIONE DI ENTRARE IN POLITICA

Andrea Garibaldi per il “Corriere della Sera”, 28.9.2014

Fare politica in prima persona? Nei giorni prossimi Diego Della Valle prenderà la decisione. Ha confidato che stavolta non si pone limiti. Che serve una squadra di governo più credibile, più adeguata alla situazione. «Per ora non ha pronto un suo partito», dice un amico caro, che chiede protezione. Per ora. «Se Diego scendesse in campo — dice l’amico — la competizione sarebbe difficile per Renzi e per tutti. Si creerebbe un quadro nuovo, con lo stesso effetto della discesa in campo di Berlusconi nel ’94. La differenza è che Della Valle non è proprietario di televisioni, anche se lo invitano tutti volentieri in tv…».

Nell’ottobre 2011, dopo aver comprato pagine sui giornali intitolate «Politici ora basta», dichiarò: «Io non farò mai politica nella mia vita». Ora però il presidente e amministratore delegato del gruppo Tod’s — un miliardo quasi di fatturato, 3.500 dipendenti — non lo ripeterebbe. Siamo in una vera emergenza, sostiene da qualche tempo, e intorno c’è troppo silenzio. Ci viene detto — ha spiegato alle persone più vicine — che solo questo governo può risolvere i problemi e che l’alternativa sarebbe il baratro. Secondo Della Valle non è vero. Anzi.

Della Valle vede in atto una presa del potere alle spalle del Paese, chiacchiere sulla scena e un sempre più forte presidio del potere mediatico dietro la scena. Una prova di questo progressivo rafforzamento del potere del presidente del Consiglio — secondo l’analisi che Della Valle ha esplicitato in varie sedi — è il nuovo sistema che consegna l’elezione del presidente della Repubblica in poche mani. Ed è proprio al presidente della Repubblica — è l’idea di Della Valle — che le persone più sensibili all’emergenza in atto dovrebbero rivolgersi per una svolta della situazione.

È impressionante la virata di Della Valle nei confronti di Renzi. Finito il tempo delle partite della Fiorentina gomito a gomito o delle passeggiate assieme per Firenze (l’ultima quando Renzi diventò presidente del Consiglio). Della Valle ha raccontato che teneva davvero al funzionamento di questo governo e che la delusione è stata forte, tanto da ricordare che si tratta di un governo di non eletti.

Lo ha ripetuto anche venerdì sera a La7. Così come ha elencato i consigli dati a Renzi, inascoltati: lasciar governare Letta, costruirsi con cura la squadra per il governo, conoscere meglio il mondo. In tv, poi, ha pronunciato la frase: «Se serve sono disponibile a dare una mano, a fare cose, anche domani mattina...».

Ad alimentare la delusione nei confronti di Renzi, molti episodi. A luglio Della Valle parla di «segrete stanze dove si discutono accordi e accordini» e tutti pensano al patto fra Renzi e Berlusconi e Verdini. All’inizio di settembre c’è la crisi di Ntv (treni Italo), società di Della Valle, Montezemolo e altri soci. Secondo loro i governi — compreso quello di Renzi — non hanno permesso la libera concorrenza e hanno favorito Trenitalia. L’avversario di Italo, Mauro Moretti, amministratore di Trenitalia, è stato «promosso» da Renzi in Finmeccanica, mentre Trenitalia è stata lasciata a un suo fedelissimo.

Venerdì l’incontro fra Marchionne e Renzi a Detroit, ultima goccia. Per Della Valle trattare Marchionne come un eroe del nostro tempo è stato colmare il lago della delusione. Vada a raccontarlo ai 128 mila cassintegrati Fiat, gli hanno sentito sibilare. Adesso Della Valle ha sul tavolo il dossier «politica in prima persona». Studia i casi difficili del suo amico Montezemolo e di Corrado Passera. Decisione da prendere rapida.

2. RENZI CONFERMA: “VEDREMO COME SARÀ COME POLITICO, VUOLE COSTRUIRE UN PARTITO”

Dall’intervista a Matteo Renzi di Claudio Tito per “la Repubblica”

Scusi, ha sentito cosa ha detto Della Valle? Che lei è un “sòla”.

«Che vuol dire?».

In romanesco è uno che da delle fregature, un imbroglione.

«Forse lo sono per lui. Nessuna polemica personale. Tifiamo per la stessa squadra e sono certo che tifiamo per lo stesso Paese. È stato un buon imprenditore: vedremo come farà come politico. Però non posso inseguire tutte le polemiche personali che alla fine stufano le persone. Ho capito che vuole costruire un partito. Io devo cambiare il Paese. Se ci dà una mano con i suoi consigli, lo ascolto volentieri. Se vuole misurarsi in prima persona, gli auguro di cuore i successi più belli. Con affetto e senza alcuna polemica».

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