Sinodo al via. E' successo oggi. Sfide molteplici:

dalla richiesta di riconoscimento delle coppie gay alla violenza

in famiglia sulle donne e i minori, ma il tema dei divorziati risposati resta centrale

di Redazione | 06 Ottobre 2014 ore 14:25

La messa di apertura del sinodo a San Pietro, celebrata da Papa Francesco (foto Lapresse)

Al via in Vaticano il Sinodo Straordinario sulle sfide attuali alla pastorale familiare.

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Papa Francesco aprendo i lavori ha raccomandato di "parlare chiaro" e "con paressia" (termine greco che indica libertà di essere sinceri, ndr). “Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica: ‘Questo non si può dire; penserà di me così o così", ha Bergoglio. Nella "relatio" del cardinale Peter Erdo, primate d'Ungheria e presidente dei vescovi europei, si precisa che "i divorziati risposati civilmente appartengono alla chiesa. Hanno bisogno e hanno il diritto di essere accompagnati dai loro pastori". Le vie indicate dal cardinale Erdo nel suo testo sono due: l'allargamento della nullità matrimoniale che potrebbe in futuro essere dichiarata direttamente dai vescovi, oppure il modello ortodosso che (dopo un percorso penitenziale) consente nuove unioni non sacramentali.

A presiedere i lavori sono i cardinali Andrè Vingt-Trois, francese, Antonio Luis Tagle, filippino, e Damasceno Assis, brasiliano, tutti scelti da Bergoglio sulla base dell'indicazione democraticamente espressa dal Consiglio, a sua volta eletto. Il Pontefice ha poi deciso di affidare direttamente al Sinodo la stesura del documento finale e non riservarla a se stesso (come è sempre avvenuto finora, quando l'assemblea approvava delle 'propositiones' lasciando al Papa il compito di organizzarle e integrarle in una sua Esortazione Apostolica post-sinodale, pubblicata in genere due anni dopo l'assemblea).

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