Se il M5S fa politica prende i vaffa della gente

ESASPERATA

di Massimo Tosti  Italia Oggi 19.11.2014

«Qui gladio ferit gladio perit» (chi di spada ferisce di spada perisce) avverte una massima antica, esemplare nella sua saggezza. Ne sa qualcosa la senatrice grillina Paola Taverna che è stata contestata duramente durante la sua visita a Tor Sapienza. «Non hai capito?», le hanno urlato gli abitanti del quartiere: «Qua nun volemo politica»: Lei ha provato a replicare: «Perché? Io sarei un esponente politico?». Le hanno risposto prontamente: «Il Movimento 5 Stelle cos'è? La Caritas?». Ormai il M5S si è omologato. Luigi Di Maio ha avviato il dialogo con il Pd di Renzi, abbandonando la pratica dei «vaffa» (la spada che feriva) cara a Beppe Grillo. Oggi il Movimento non è più né carne né pesce e deve subire l'aggressione di cittadini esasperati, che (legittimamente) trattano la Taverna per quello che è: una esponente politica. Il Movimento punta a un Nazareno bis (con Casaleggio a trattare con Renzi clausole segrete in cambio dell'appoggio alle riforme istituzionali), pretendendo però il rispetto degli elettori in virtù del proprio passato come capofila dell'antipolitica. La quadratura del cerchio: un'operazione geometrica che appassiona da millenni gli studiosi, che non hanno mai trovato la soluzione. Ci ha provato, qualche settimana fa, lo stesso Beppe Grillo, presentandosi nella sua Genova, dove lo hanno respinto con perdite, considerandolo corresponsabile del disastro idro-geologico (in quanto esponente della Casta, che lui ha sempre attaccato). La Taverna è rimasta più delusa del suo capo: perché nel quartiere romano in rivolta alle ultime elezioni i grillini avevano fatto il pieno dei voti, risultando il partito più votato. Ma quegli elettori oggi si dividono probabilmente fra chi ha considerato inconcludente l'opposizione parlamentare del Movimento e chi non ha apprezzato la svolta delle ultime settimane, con un partito integrato nei meccanismi e negli inciuci della politica politicante. Il risultato è che il M5S ha perso la propria identità, e forse è condannato al declino dei consensi. Perché la politica va maneggiata con cura, seguendo attentamente le istruzioni del bugiardino. E chi non è pratico (e pretende di non esserlo, in quanto geneticamente diverso) ci sbatte il muso.

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