La vecchia sinistra perde il 40%

E’ indubbio che la novità politica oggi è Renzi, sindaco di Firenze. Vuoi perché

non ha ancora 40 anni vuoi per le sue proposte che non si possono definire post comuniste ne post sinistra cattolica. Piace a noi non di questa sinistra? Si perché finalmente indica obiettivi politici per un rinnovamento dell’Italia. La fine di regole opache e gli affari dove pesano influenze e relazioni ragione per cui nessuno straniero investe Italia. Assomiglia al primo programma  Berlusconi, fa proposte già messe in luce dalla destra? Bene perché solo così si modernizza veramente un Paese arretrato in tutti i campi. Avesse vinto avrebbe influenzato tutti i livelli di potere e non solo quelli consunti di partito, in politica estera e interna.  Il risultato sta anche a dimostrare la mobilità dell’elettorato di sinistra. Quel 40% testimonia che anche l’elettorato di sinistra è pronto a recepire nuovi impegni politici e lavoro e che non segue “l’usato sicuro” di Bersani che con il suo 60% ha messo in tranquillità, almeno per ora, l’apparato e organi dirigenti del partito, i sindacati e partiti di sinistra che l’hanno appoggiato di brutto. Il vecchio insomma che non vede il nuovo.

Adesso è da vedere cosa succederà e come Renzi saprà far pesare il consenso raccolto all’interno del partito e della coalizione che per ora vede messi assieme PD, Sel (Vendola) su una piattaforma politica  elettorale diversa, molto, da quella sua. Renzi raccoglierebbe  quindi consensi sia al centro che a destra e ciò non dovrebbe essere l’obiettivo del PD?

D’Alema e soci non potranno più considerarlo un “altro”,  e metterlo alla berlina secondo i vecchi sistemi cari ai post comunisti anche se ieri sera intervistato ha detto che non tutti quelli che hanno votato per Renzi voteranno alle elezioni per il PD!!, Insomma tutti corpi estranei quelli che non la pensano come il partito ufficiale. Il vecchio ha  ripreso a giocare secondo le sue usanze e rimette in circuito I Casini, in parlamento dal 1983, Montezemolo ecc.  e quella imprenditoria italiana che ha vissuto e vive sulla concertazione con i sindacati.  CW 3/12

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