FINE VITA e EUTANASIA

Il problema “del fine vita” o meglio eutanasia interessa tutti ma in particolare chi, come me, ci sta arrivando secondo natura. Quante volte negli anni verdi  a vedere chi soffre in punto di morte mi sono detto: meglio morire prima così non siamo un problema anche per i parenti che ci assistono! E molte volte ancora adesso. Poi ho visto parenti  cari che, in salute, la pensavano come me, cambiare idea man mano che la fine si avvicinava e mi è ritornato in mente una affermazione tramandata che dice “attaccadi a un ciodo ma quà”. La morte non è un diritto ma un evento naturale. Uno è libero di togliersi la vita, ma lo Stato può invadere con una legge normalizzando  quella tragica situazione come sta facendo con l’approvazione della legge sul fine vita? Banalmente chi mi dice che entrato in uno stato vegetativo possa maledire quel momento che ho firmato il “testamento” dando ad altri il potere di decidere i tempi della mia morte? E questi altri, parenti di solito, chi mi dice che lo eseguiranno “perché per me è meglio” e non per i loro interessi e/o ideologie? Penso che “ La deriva culturale che fa leggere anche la morte in termini consumistici e che quindi favorisce l’eliminazione delle esistenze inutili e non autosufficienti è un orribile segno dei tempi. Va contrastata senza tentennamenti con una battaglia culturale…La morte non è un diritto, è un fatto naturale e inevitabile che va affrontato in tutte le sue complessità e di questo bisogna convincersi” La legge non centra!

14.7.2011 CW

Un cavallo vale più di un uomo!

Muore un cavallo a Siena e il Palio viene sospeso. Muore un uomo al giro d’Italia o in un circuito di formula 1 e si dice W il giro W la corsa e si continua ! Non stiamo andando fuori di testa?

La Manovra economica vista da sinistra

Scusandomi col lettore, devo cominciare con quattro citazioni, in sequenza. Dice Bersani, sul Corriere della Sera del 5-6-2011: «Nelle carte che Tremonti ha già scritto, anche se forse Berlusconi non le ha lette, c’è scritto che dobbiamo arrivare al 2014 con una base di spesa pubblica di 40 mld in meno, forse anche 50. Io dico: è irrealistico. Non lo possiamo fare, se no andiamo in recessione sparati». Sul Messaggero del 29 giugno, il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, rincara la dose: «.. penso che una recessione economica causata dall’obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2014 non sia nell’interesse degli italiani e neanche dell’Europa».

Parodia svedese dei lager

In Svezia hanno aperto Egalia , l’asilo dei bambini senza sesso: per combattere la discriminazione sessuale tutti giocano indiscriminatamente con mattoncini Lego e bambole di colore e gli alunni vengono chiamati con un pronome neutro, non esistono più ne” lui” ne” lei” nella lingua svedese ..e tra loro si chiamano “friend”, amico e non con il proprio nome. Abolite tutte le fiabe come Biancaneve e Cenerentola, ora si cresce leggendo storie di amore omosessuale tra giraffe. Dicono le maestre d’asilo eccitate che “ Egalia dà a tutti l’opportunità di essere quello che vogliono”. Esperimenti da lager tedeschi….rabbrividisco di fronte a un occidente che, non sapendo più da dove viene, è sempre più la parodia stanca di se stesso. (lettera firmata al Direttore del Foglio del 30.6)

Gli affaristi Bisignani di ieri e oggi e le lobby

A proposito dell’inchiesta Bisignani-Papa, i giornali della destra in coro dicono che «macina nomi eccellenti, ma di reati neanche l’ombra».
Intanto, non solo la procura, ma anche il giudice delle indagini preliminari ha proceduto all’arresto di Bisignani, e chiesto al Senato lo stesso trattamento per Papa, contestando ai due reati specifici. Sulla consistenza delle accuse decideranno i giudici. Ma il quadro che ci offre l’inchiesta richiama i caratteri che storicamente hanno in Italia la politica, lo Stato e i suoi apparati. La domanda che legittimamente una persona che non vive in Italia si pone è questa: perché uno come Gianni Letta che ha un ruolo rilevante, direi eccezionale, nel governo del paese e nelle relazioni istituzionali, deve sapere da Bisignani se nei suoi confronti ci sono o no indagini giudiziarie? Perché ministri in carica vanno nell’ufficio di Bisignani a chiedere consigli o a ricevere istruzioni e segnalazioni per incarichi pubblici? L’elenco dei perché è lungo e potremmo riempire molte colonne. In Italia lo Stato c’è e non c’è.
Negli anni passati chi ha analizzato la politica italiana, attraverso le frequentazioni dei palazzi del potere e le trame che hanno caratterizzato la scalata di alcuni personaggi nella pubblica amministrazione, nei servizi, nell’Arma dei carabinieri, nella finanza, negli enti pubblici, hanno incontrato il Bisignani dell’epoca.

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