Palermo. E’ confermato: la trattativa è solo una boiata pazzesca

Indizi inesistenti. Patacche scambiate per prove. Teoremi fragili.

Da sinistra verso destra: il sostituto procuratore di Palermo Francesco Del Bene, il pm Nino Di Matteo, il pm Roberto Tartaglia e il procuratore aggiunto Vittorio Teresi (foto LaPresse)

Foglio 2.11.2016

Il clamoroso e integrale j’accuse dei giudici di Palermo contro “l’astuzia” dei pm che hanno inventato la trattativa. L’assoluzione di Mannino e la certificata inattendibilità di Ciancimino jr sono le due pietre tombali sul processo del secolo. L’atto di accusa integrale contro Ingroia e Di Matteo

Due giorni fa, il gup di Palermo, Marina Petruzzella, ha depositato le motivazioni della sentenza di assoluzione dell’ex ministro Calogero Mannino, accusato in abbreviato per minaccia a corpo politico dello stato, in una tranche del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Il verdetto era stato pronunciato il 3 novembre 2015 e le motivazioni sono arrivate dopo undici mesi. L’inchiesta smontata dal gup di Palermo è stata condatta negli anni dall’ex pm Antonio Ingroia, dal sostituto procuratore di Palermo Francesco Del Bene, dal pm Nino Di Matteo, dal pm Roberto Tartaglia e dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi. Qui di seguito pubblichiamo il duro atto di accusa contenenuto nelle conclusioni delle cinquecento pagine di motivazioni depositate dal gup Marina Petruzzella.

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“La procura si appellerà – dice Calogero Mannino, qui nella foto – e si farà probabilmente un altro processo. E noi attendiamo con pazienza anche l’appello: i santi martiri della Chiesa sono pazienti”

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Articolo completo su Il Foglio del 2.11.2016

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