Pd, Renzi senza maggioranza se vince le elezioni con l'Italicum

Pd, scissione inevitabile. Ecco perché

Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74) Affritaliani 13.6.2016

L'Italicum, la legge elettorale che il Pd non vuole cambiare assolutamente, assegna al primo partito o lista 340 seggi, ovvero la maggioranza del 54% di deputati in Parlamento (il Senato, se passa il referendum di ottobre, non verrà più eletto direttamente dai cittadini e avrà altri compiti). Il problema di Matteo Renzi è che in Direzione Nazionale e nei gruppi di Montecitorio e Palazzo Madama la minoranza dem vale circa il 15% e quindi Bersani, Speranza, Cuperlo e gli altri della sinistra interna pretenderanno il 15% di posti (sicuri) nelle liste elettorali. Ciò significa che la minoranza, sempre che Renzi vinca le prossime Politiche con l'Italicum, avrà almeno 51 seggi in Parlamento e ai renziani ne resterebbero 289.

Traduzione: il premier-segretario dovrà continuare anche dopo il voto a trattare e a mediare con l'opposizione interna nel ruolo di perenne "spina nel fianco". Ecco perché Renzi intende accelerare sul Partito della Nazione inglobando i moderati di Verdini e Alfano e spingendo di fatto fuori dal partito Bersani & Co. Ai centristi garantirà la stessa quota della sinistra, 15%, ma gli ultimi mesi hanno convinto il premier che è meglio imbarcare i centristi di Ala e di Area Popolare che continuare nel tira e molla con la minoranza dem. Nessuna espulsione ma - spiegano al Nazareno - un divorzio consensuale e inevitabile nel momento in cui i comitati per il sì al referendum istituzionale si trasformeranno nell'embrione del Partito della Nazione. E' ovvio che se Renzi perdesse il referendum a quel punto la sinistra Pd, anziché lasciare, tenterebbe la scalata al Nazareno con Roberto Speranza leader e candidato premier di un nuovo Centrosinistra che guarderebbe a Sel e SI e non più al centro.

Categoria Italia

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