A Renzi converrebbe andare al ballottaggio col centrodestra

Se riuscirà a superare il referendum, Renzi dovrà prendere atto di una situazione stabilmente tripolare,

 di Sergio Soave Italia Oggi 22.6.2016

E adesso pover'uomo? Il titolo di un vecchio libro di Hans Fallada si attaglia bene alla situazione in cui si trova oggi Matteo Renzi. Il suo partito ha perso quasi tutti i ballottaggi in cui si confrontava con i Cinque stelle e più della metà di quelli con esponenti del centrodestra. Il suo punto di forza, il fatto che non sembravano esistere alternative credibili, è venuto meno. Questo non significa che la parabola di Renzi sia chiusa: lo stesso si disse dopo i primi due anni di governo di Silvio Berlusconi, che invece poi ha dominato la scena politica per due decenni. Anche il fatto che il partito appaia disgregato non è decisivo.

Quello che invece pesa è un'agenda, determinata dallo stesso premier, che presenta uno scoglio referendario decisivo già a ottobre. Le opposizioni, tornate competitive (o quasi se si pensa al centrodestra ancora privo di un sistema di direzione condiviso), paradossalmente, avrebbero tutto da guadagnare da un sistema monocamerale, ma non resisteranno alla tentazione di far fuori Renzi votando no. A questo punto, la temuta possibilità che la magistratura decida di suddividere per temi il quesito referendario, diventa un'opportunità. Se il quesito sul superamento del bicameralismo può essere votato senza le altre questioni, magari compresa l'assurda legge elettorale del senato messa in Costituzione a differenza di quella per la camera, potrebbe indurre le opposizioni a votarla, bocciando il resto. È un'ipotesi assai flebile, legata a una scelta assai complicata, ma in Italia non si sa mai.

Se riuscirà a superare il referendum, Renzi dovrà prendere atto di una situazione stabilmente tripolare, caratterizzata peraltro dall'asimmetrica propensione dell'elettorato di centrodestra a sostenere i Cinque stelle nei ballottaggi, mentre non vale il contrario. Questo significa che Renzi, probabilmente, prevarrebbe in un ballottaggio con il candidato premier del centrodestra mentre rischia fortemente di essere sconfitto in un secondo turno con un esponente grillino. È un altro paradosso della strana situazione politica italiana. Renzi che ha ottenuto il suo più clamoroso successo con lo sfondamento al centro ottenuto alle Europee, ora deve augurarsi (e forse fare qualcosa per favorire) un ricompattamento del centrodestra, in modo che possa superare i Cinque stelle e arrivare al secondo turno.

Per giunta dovrebbe realizzare questa operazione di alta acrobazia con uno strumento partitico ancora fissato in una visione di competizione bipolare che ormai non esiste più. L'impresa si presenta proibitiva, ma Renzi ha già dimostrato in altre occasioni di saper superare i tabù tribali della sinistra e chissà che non ci riesca anche questa volta.

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