El vivo e lo acuto contro el maturo e il grave: Guicciardini recensore di Renzi

Sul referendum costituzionale, contro l'immobilismo, la vanità e l'inganno, alla fine potrebbero prevalere comunque l'utile e l'opportuno. Altrimenti ne pagheremo le conseguenze, come è successo agli inglesi con la Brexit

di Giuliano Ferrara | 03 Luglio 2016 ore 06:18 Foglio

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Degli ingegni fiorentini, scriveva Roberto Guicciardini sulle orme di Francesco Petrarca (O ingenia magis acria quam matura), è “naturale proprietà avere più el vivo e lo acuto che el maturo ed el grave”. Chiaro che il grande storico cinquecentesco parlava di Renzi, tra gli altri, a futura chiarificazione delle cose. Dai tempi di Berlusconi, e anche in questo Renzi è un erede culturale, “el maturo ed el grave” in politica, ma anche nelle arti e nella retorica letteraria, è sinonimo non già o non più di gravitas, la virtù romana classica dell’oratoria e della decisione in una Repubblica bene ordinata, ma di immobilismo, vanità, birignao istituzionale, lingua di legno, inganno (D’Alema). Solo ciò che si presenta come vivo e acuto offre garanzie di evoluzione, per non usare la parola inquinata “cambiamento”. Solo ciò che sottrae qualcosa alla bolsaggine statolatrica o alla filastrocca dell’onestà-tà-tà è in grado di promettere qualcosa di utile e opportuno.

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Sono preoccupato? Bè, non tanto. Penso che tutta questa solfa sia sopravvalutata, e che alla fine prevarrà una dignitosa capacità di vagliare il grano e separarlo dal loglio, mentre sondaggi e campagne d’opinione mediatico parossistiche sono fatti apposta per impedire di selezionare, sceverare argomenti, far funzionare la ragionevolezza. Però tutto può essere. E a quel punto, quando avremo votato contro una riforma costituzionale attesa da quarant’anni, quando avremo portato le faziosità incrociate al bel risultato di uccidere in culla il bambino, con tutta l’acqua sporca che resta lì, stagnante, quando avremo fatto trionfare la guerra alla tirannide renziana e alla globalizzazione di Marchionne, a quel punto ne pagheremo le conseguenze come capiterà agli inglesi che dopo la Brexit si sentono più liberi. Non me lo auguro, sono di carattere benigno. Ma siamo poi in tanti?

Categoria Italia

Commenti

Mario Mauro • 10 ore fa

E' sulla "dignitosa capacità di vagliare il grano e distinguerlo dal loglio" (data anche l'abbondanza del loglio e la scarsità del grano) che avrei qualche dubbio, caro Ferrara.

La vedrei piuttosto come una partita decisa dai "rigori", sperando sempre di avere più fortuna della nostra nazionale.

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