Il demenziale programma economico di Grillo

Vediamone alcuni, tratti dal suo pseudo programma economico

Di Ludovico Polastri Affaritaliani  28 settembre 2016 - 07:32:00

 Il giornale di Confindustria, ora diventato filo renziano e direi comunista dopo la foto che ritrae Boccia con il pugno alzato come un vero proletario, dà spazio nell'edizione domenicale al programma economico del M5S.

Grillo è tornato di nuovo in pista dopo la pazza gestione del direttorio rivendicando il ruolo di capo politico del movimento. Certo ora non vale più "l'uno vale uno", formula tanto idiota quanto irrealizzabile ma vale invece l'idea del leader, parola da sempre odiata dal comico. Direi piuttosto burattinaio. Grillo è un astuto burattinaio che attraverso la demagogia e il populismo vuole costantemente argomentare su concetti utopici.

Vediamone alcuni, tratti dal suo pseudo programma economico.

I Cinque Stelle insistono su quella che definiscono "la stella polare del M5S": il reddito di cittadinanza, ossia "l'assegno a disoccupati di lungo corso e a chi vive sotto la soglia di povertà", per consentire loro "di ripartire con un reddito dignitoso", in cambio dell'obbligo di formarsi e di accettare almeno uno dei tre lavori che i centri per l'impiego offriranno loro". La prima domanda che gli porrei è chi paga tutto ciò

Forse dimentica che l'Italia ha un debito pubblico alto, uno dei primi al mondo, che i disoccupati da mantenere sono milioni, che i posti di lavoro non si fanno con le teorie ma con un tessuto industriale che attualmente perde colpi su colpi e qui si innesta il grande sostegno economica che il M5S dà alle PMI donando una parte dello stipendio dei parlamentari stallati al fondo pubblico del micro-credito

Grillo dimentica di dire che i suoi burattini percepiscono tra i 12 e i 13 mila euro mensili di rimborso, attestati dal suo stesso sito, e che questo fondo non è un vero e proprio sostegno ma semplicemente una garanzia bancaria a fronte di un prestito (dunque indebitandosi con una banca) che una PMI può richiedere e per un importo bassissimo, massimo 25 mila euro.

Ben diverso insomma da quanto vuol farci credere il comico.

Poi per non farci mancare nulla parla di pensioni: via la Fornero e tutti in pensione con la flessibilità in uscita (ma lo sa cosa vuol dire?) e poi ancora via l'austerità europea (in questo caso mi sembra che Renzi si stia muovendo bene) e fuori dall'euro. Idea quest'ultima valida ma da gestire sapientemente e non vedo certo grandi cervelli all'interno del M5S per realizzare questa operazione. Chi chiamerebbe Grillo, un consulente esterno per fare questo passaggio? Oppure il solito magistrato in pensione?

La ciliegina viene da quello che è indicato come motore per le proposte legislative: la piattaforma Rousseau. A questa fantomatica orwelliana piattaforma possono partecipare solo gli iscritti al M5S, come un vera e propria setta. Bisogna lasciare tutti i propri dati sensibili, compresa carta di identità e codice fiscale, dopodiché si partecipa alla stesura di leggi irrealizzabili che dovrebbero essere sottoposte ad iter parlamentare. Insomma Grillo (o Casalaggio jr?) vuole profilare tutti i suoi accoliti su perfetto stile comunista. La botta finale populista sta nell'abolizione di Equitalia e addio all'Irap. Così, per non farci mancare nulla. Per il cervello medio italico probabilmente sono idee illuminanti. Ha proprio ragione Odifreddi quando, a proposito di Grillo, dice: "ha iniziato a dire scemenze prima di cominciare a fare politica. Sosteneva che l'AIDS era una bufala, che l'OGM ammazza, che le radiazioni dei cellulari cuociono le uova. Ma lui ci crede. È questa la grande differenza tra Grillo e un politico di professione: che il politico deve dire delle cretinate per racimolare voti, lui le dice per convinzione". Appunto.

A Grillo e ai suoi scugnizzi proporrei di togliersi dai piedi, come anche a tutti gli altri politici e di lasciare l'Italia senza un governo come in Spagna che sta andando benissimo. Forse è questa la sola vera forma di governo che riusciamo a gestire.

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