M5s impresentabili ma i voti non calano
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Costoro votano in odio alla politica, si disinteressano alle liti, schiettamente politiche, che travagliano il movimento di Beppe Grillo
di Marco Bertoncini 21.9.2017 da www.italiaoggi.it
Se si dovesse giudicare dall'immagine che in questi giorni i cinque stelle offrono di se stessi, bisognerebbe ricavarne sconquassi di consenso. Dalle zanzare capitoline (contro le quali la guerra dichiarata dal Campidoglio è stata persa) alle misure cautelari imposte al sindaco di Bagheria, negli enti locali non è un momento brillante. Bisogna pure riscontrare i cali di simpatia della già popolarissima sindaca di Torino.
Le primarie per il cosiddetto candidato premier hanno causato un'ampia scontentezza interna, confermando che, come sempre, a decidere è la coppia di vertice, mentre la base dice di sì, pur mugugnando. I sette nani scesi a far teorica concorrenza a Luigi Di Maio destano una generale ilarità per le loro dichiarazioni, le loro figure, la loro inconsistenza. Sembrerebbero studiati per sputtanare le primarie.
Si possono aggiungere le violazioni alle norme che gli stessi pentastellati, tutti azzeccagarbugli di provata esperienza, si sono puntigliosamente dati, ma che vengono serenamente pretermesse, sollevando così insoddisfazione, rabbia, polemiche nella base più ortodossa. Il blocco giudiziario delle regionarie siciliane non causerà la sparizione dei candidati grillini, però ai cinque stelle spiace per la figuraccia che provoca.
Tuttavia, i cosiddetti ortodossi costituiscono una frangia dei (non travolgenti di numero) militanti pentastellati: diciamo poche migliaia di savonarolisti in servizio permanente. Anche le contrapposizioni fra i vari Fico, «Dibba», Di Maio, Lombardi ecc. non appassionano i milioni di consolidati elettori del M5s. Siccome costoro votano in odio alla politica, si disinteressano alle liti, schiettamente politiche, che travagliano il movimento di Beppe Grillo.
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