Bologna non ha mai usato 49 bus elettrici

Nessuno si fosse accorto che quei bus non sarebbero riusciti a transitare per le strette strade medievali del centro cittadino

 di Carlo Valentini, 28.11.2017 da www.italiaoggi

Supertassati. Ma ecco dove vanno a finire i soldi pubblici, nell'indifferenza generale. Scandalo? Teste saltate? No, tutto è sottotraccia. E a fregarsi le mani sono i francesi. Sì, perché, pur con le aziende italiane affamate di commesse, il Comune di Bologna andò Oltralpe ad acquistare (nel 2001) 49 bus elettrici a guida autonoma, che avrebbero dovuto rivoluzionare il trasporto pubblico cittadino, consegnando nelle mani del produttore 62 milioni di euro. Peccato che nessuno si fosse accorto che quei bus non sarebbero riusciti a transitare per le strette strade medievali del centro cittadino e avrebbero provocato, per la loro mole, instabilità alle torri e ai monumenti. Tra l'altro la città era andata in tilt per molti mesi per i costosi lavori di rottura dell'asfalto delle strade in modo da innestarvi la fibra ottica che avrebbe dovuto guidare i bus (altri 50 milioni).

Che fare? Venne redatto un altro piano traffico prevedendo nuovi mezzi di trasporto, il progetto cambiò nome, da Civis a Crealis, e i 49 bus di «ultima generazione», lunghi 18 metri, che intanto erano stati immatricolati (anno 2008) furono portati al cimitero, cioè in un capannone in disuso del Centro agroalimentare, dove forse sarebbero rimasti fino alla demolizione se lo spazio non fosse stato reclamato dal neonato parco del food, Eataly-Fico. Di qui la decisione di delegare a un sito specializzato nella vendita di bus usati quei mezzi, tutti meno due che si trovano in condizioni tali da non potere neppure essere proposti. Ma anche gli altri, dopo tanti anni di abbandono, sono in condizioni pessime: assaliti a più riprese dai vandali, usati come dormitorio dagli homeless, pieni di erbacce ed erosi dall'umido. La previsione è ricavarne pochi spiccioli.

In questi anni si sono succedute giunte comunali e consigli d'amministrazione dell'azienda dei trasporti che hanno lasciato al loro destino quei veicoli, avviando però un contenzioso verso l'azienda costruttrice, che per chiudere la faccenda ha consegnato altri bus, più tradizionali, così potrà lucrare pure sui pezzi di ricambio.

Intanto il centro storico è assediato dalle auto e per paura dei comitati è stato cancellato il progetto di una variante autostradale all'estrema periferia. Si allargherà l'A1 esistente, che si trova nel cuore della città, poi tutti a piangere per l'invasione delle polveri sottili.

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