1- Vito Crimi. I nuovissimi vice-ministri

Biografie esemplari, selezionate senza bisogno del curriculum, del governo giallo-verde

di Redazione 14.6.2018 www.ilfoglio.it oggi in edicola

Vito Crimi, uno di otto

Lo chiamavano “orso Yoghi”, Vito Crimi, ora nominato sottosegretario del governo giallo-verde con delega all’editoria, o anche “poliziotto buono” della prima, inarrivabile coppia dello streaming a Cinque stelle versione 2013, quando, sonnacchioso capogruppo al Senato, affrontava con un’arcigna Roberta Lombardi, capogruppo a turno alla Camera e poliziotto cattivo, il Pierluigi Bersani dello scouting. Senatore palermitano a Cinque stelle eletto a Brescia (città d’elezione) nell’anno dello Tsunami grillino e in vista della mai avvenuta apertura della scatola di tonno, Crimi è anche noto (leggenda metropolitana ma anche no) per qualche gaffe internettiana a margine delle riunioni della Giunta che doveva decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi (“facevi meno danni quando facevi tardi perché non riuscivi a trovarla”, scherzava l’ex collega poi espulso Lorenzo Battista). Oggi il sottosegretario e senatore, rieletto ma non molto attivo su un territorio lombardo dove il Pd risulta in controcorrente vittorioso, si aggira a Palazzo Madama senza più l’ombra dell’originale timidezza anfibia, anche utile per inabissarsi e riemergere al momento opportuno, evitando altresì di impelagarsi troppo nelle sottomarine (e fino a poco tempo fa “proibite”, nel M5s) manovre di corrente. In origine assistente giudiziario presso la Corte d’Appello di Brescia, ha raggiunto vette di (esilarante) popolarità sui social nel 2015, in occasione della pubblicazione su Facebook della lettera di un suo amico, in cui si adombrava un misterioso, presunto complotto ai danni dell’ambiente, la cui evidenza era corroborata dalla foto dei “piedini sporchi” (impolverati) del bimbo dell'amico medesimo. Mai polvere fu meno profetica, e mai gli internauti, molto divertiti, avrebbero immaginato di ritrovarsi Crimi nientemeno che sottosegretario.

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