Manovra, ormai è una trattativa infinita con l'Ue

Dopo l'accordo sui tagli per scendere al 2,04% di rapporto tra deficit e pil sembrava fatta. Ma lo schema di Conte, Di Maio, Salvini e Tria inviato a Bruxelles è diverso da quello messo a punto con i tecnici della commissione e quindi per ora non è stato accettato. Moscovici: "Lavoriamo per una soluzione"

di Giampiero Di santo 18.12.2018 www.italiaoggi.it

Non sono bastati all'Ue il il vertice notturno, l'accordo raggiunto tra M5s e Lega sui tagli da apportare alla manovra, e il fatto che il ministro dell’Economia Giovanni Tria ieri abbia inviato a Bruxelles un nuovo schema della legge di bilancio con le correzioni chieste dalla Commissione europea per evitare l’apertura della procedura d’infrazione. Doveva essere la giornata del lieto finale e invece l’atteso via libera informale è slittato di nuovo. Certo, il traguardo è vicino, perché il rapporto tra deficit e pil, al principio fissato al 2,48%, è stato ridotto al 2,04%. Ma nello schema di Tria, secondo secondo i tecnici di Juncker, ci sono punti da chiarire. Per questo la trattativa va avanti e ormai si parla di una valutazione definitiva, da parte dell'Ue, in gennaio. Certo è che all'ottimismo del premier Giuseppe Conte e dei vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sull'esito del negoziato, ieri si è contrapposta la prudenza della Commissione che mantiene aperti il canale del dialogo e la possibilità di avviare la procedura di infrazione e chiede qualcosa di meno di quel 2,04% di rapporto tra deficit e pil dal quale il governo italiano per ora non vuole arretrare. Il vertice notturno di domenica a palazzo Chigi tra Conte, Salvini, Di Maio e Tria sembrava avere sbloccato la situazione, dopo che il premier e il ministro dell'Economia, tornati venerdì da Bruxelles, avevano riferito i suggerimenti deli tecnici di Bruxelles e e alcune ipotesi di intervento sulla manovra già tracciata nelle sue grandissime linee. Poi, domenica c'è stato appunto il summit a palazzo Chigi con Di Maio e Salvini e si è trovato un compromesso del quale ieri mattina è stata informata la Commissione. Ma le ipotesi previste dall'intesa non rispetterebbe gli accordi con Bruxelles presi la scorsa settimana. tanto che per l'intera giornata di ieri Tria si è tenuto in contatto telefonico con il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis e il commissario per gli Affari economici e monetari Pierre Moscovic, senza però che le posizioni si avvicinassero completamente. Così, la riunione dei capi di gabinetto dei commissari è durata fino alle 19 e in serata fonti Ue spiegavano che "tutte le ipotesi restano aperte". E si è reso necessario un nuovo incontro notturno a palazzo Chigi tra Conte e Tria per fare il punto su una situazione che resta di equilibrio instabile. L'obiettivo del ministero dell'Economia, che mira a un rapido accordo Italia-Ue sulla manovra rivista e corretta, non è quindi stato raggiunto, nonostante il vertice notturno domenicale tra Conte, Di Maio, Salvini e Tria che sembrava avere centrato l'obiettivo: nel dettaglio, le decisioni prese dall'esecutivo prevedono tra le altre cose un ulteriore taglio ai fondi del reddito di cittadinanza, misura tanto cara al M5S. Ai 6,5 miliardi già tagliati dal governo, ieri sera ne sono stati aggiunti altri 3,5. Così come per la misura cardine della Lega, ovvero quota 100 sulle pensioni, è stato chiesto un sacrificio in più anche per il reddito di cittadinanza. Nello specifico, per quanto riguarda il fronte pensioni, si è deciso di ridurre del 40% le trenta pensioni superiori ai 500.000 euro perché il prelievo sarà limitato alla parte di non legata al versamento di contributi. Sarà inoltre bloccato l'aumento in base all'inflazione per le pensioni che superano 1.200/1.300 euro netti mensili e così si guadagneranno altri 500 milioni.

Sul fronte delle tasse sulle auto che, negli ultimi giorni aveva fatto molto discutere, è stato deciso che la tassa sulle auto sarà limitata a generici Suv e auto di lusso mentre resta l'incentivo fino a 6.000 euro per le elettriche. Inoltre, per quanto riguarda i Comuni, si riduce la concorrenza perché i sindaci potranno affidare direttamente appalti fino a 200.000 euro e non più a 40.000; il bonus cultura è stato confermato per i libri, il cinema, i musei e gli spettacoli teatrali e i concerti. Intanto, sono state tutte annullate le sedute previste ieri dalla Commissione bilancio del senato sulla manovra. Il rinvio si è reso necessario in attesa della risposta di Bruxelles sui nuovi numeri della manovra e a quanto stabilito nel vertice di governo di ieri. La commissione Bilancio del senato riprenderà oggi l'esame della manovra il cui approdo in aula slitterà con ogni probabilità a venerdì. Di Maio aveva commentato così l'accordo raggiunto nel governo e la trattativa in corso con l'Ue per evitare la procedura di infrazione:"La trattativa con l'Europa è ancora in corso, ma sono fiducioso che si possa arrivare a quell'obiettivo", ha dichiarato, "La cosa importante è che se ci sarà un accordo anche su un deficit inferiore al 2,04% del pil ciò sarà fatto per mantenere le promesse con gli italiani fatte da tutto il governo, e non per tradirle. È molto importante per noi, perché altrimenti saremmo come tutti gli altri. E' la procedura di infrazione che noi vogliamo evitare. Non abbiamo alcun interesse ad averla. È una trattativa che si basa sul fatto che - come avevamo previsto - servivano per le misure in Legge di Bilancio meno risorse di quelle che abbiamo postato". Con quello che avanza nelle risorse, ha spiegato Di Maio, "possiamo fare la trattativa" con l'Europa. Salvini, dal canto suo, si è augurato che "che la partita sia chiusa, abbiamo fatto quello che dovevamo fare, se ci chiedono di tagliare ancora diciamo: no, basta. A Natale siamo tutti più' buoni, spero che anche Juncker lo sia", ha concluso. Ma questa mattina da Bruxelles è arrivato un segnale chiaro da parte di Moscovici. Il commissario europeo per gli Affari economici e monetari ha escluso una procedura per deficit eccessivo a carico della Francia, che pure nel 2019 "sarà l'unico paese con un disavanzo sopra il 3 per cento del pil". Ma a Parigi le regole dell'Ue consentiranno di andare oltre il tetto del 3% perché la deviazione è "limitata, eccezionale e temporanea". L'Italia, invece, ha spiegato ancora Moscovici, vuole finanziare in deficit una politica di rilancio dell'economia triennale, "In Francia ci sta che l'emergenza sociale, sia affrontata con misure eccezionali,con uno sforamento temporaneo limitato a un anno e quindi autorizzato dalle regole. Sull'Italia ci sta una politica di rilancio su 3 anni". Moscovici, comunque, ha ribadito di lavorare affinché "l'Italia non venga più sanzionata. Penso che sarebbe una cosa negativa. E' un grade Paese della zona euro, dove ha il suo posto"

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