CAOS ANIMALE – PROTESTE DEI VETERINARI E DEI PADRONI DI ANIMALI PER LA RICETTA ELETTRONICA:

CANI, GATTI, CAVALLI, UCCELLI, MUCCHE E MAIALI NON POTRANNO PIÙ ACCEDERE ALLE MEDICINE ATTRAVERSO UN' INDICAZIONE A PENNA

Margherita D' Amico per “la Repubblica”e dagospia 10.5.2019

CANI, GATTI, CAVALLI, UCCELLI, MUCCHE E MAIALI NON POTRANNO PIÙ ACCEDERE ALLE MEDICINE ATTRAVERSO UN' INDICAZIONE A PENNA SU CARTA INTESTATA DEL MEDICO VETERINARIO, MA ATTRAVERSO UN FARRAGINOSO MODELLO INFORMATICO CHE FA PERDERE TEMPO, SOPRATTUTTO IN CASO DI EMERGENZA – E PER CHI SGARRA TRA FARMACISTI E VETERINARI LE SANZIONI SONO SALATE…

Si chiama Rev, ricetta veterinaria elettronica, dal 16 aprile ha sostituito in via definitiva la vecchia ricetta cartacea in virtù della Legge 20 novembre 2017 n.167 (Legge europea 2017) Art.3, ed è già impopolare. Soprattutto fra i padroni di animali d' affezione, equiparati agli esemplari destinati alla macellazione da un provvedimento concepito per una maggiore tracciabilità dei farmaci somministrati.

Cani, gatti, cavalli, uccelli, mucche e maiali non potranno più accedere alle medicine attraverso un' indicazione vergata a penna su carta intestata del medico veterinario. Bisogna che il dottore compili un modello informatico complesso indicando con precisione farmaco, dosi e tempi di sospensione, ragioni della terapia, dati di proprietario e animale, fino a generare un codice pin. L' operazione è lunghetta e ha un costo.

Molti ambulatori hanno stabilito infatti che il tempo speso per compilare la Rev, quando la ricetta sia richiesta al di fuori di una visita, debba essere risarcito con cifre variabili fra i 5 e i 15 euro. E nell' obbligo dell' aderenza ai bugiardini non saranno più consentite prescrizioni per risparmiare, frazionando ad esempio fra più animali compresse di dosaggio superiore a quella prevista.

È sconsolata Gloria, gattara romana: «Oltre alle medicine ci mancava di pagare la ricetta! Dimenticano, al Ministero, che a parità di molecola i farmaci veterinari costano anche venti volte di più di quelli a uso umano, e le visite sono tassate con l' iva al 22 per cento?».

Benché la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci animali del ministero della Salute abbia replicato all' ondata di proteste dichiarando che "il tempo medio necessario per una prescrizione tramite postazione fissa è stato pari a 3 minuti e tramite App è risultato essere di circa 2 minuti" e "il medico veterinario dovrebbe ugualmente non farsi pagare" a detta generale la compilazione di una Rev richiede fra i 7 e i 10 minuti, se non di più.

Lungaggini fatali in emergenza: «Quando mi chiamano alle due del mattino per un cane in difficoltà, se prima in un lampo mandavo il proprietario in farmacia, ora devo collegarmi al sistema e stare attento a non derogare da indicazioni molto rigide», commenta Luca Lombardini, medico veterinario a Trento e vicepresidente nazionale di Lndc-Animal Protection.

Per chi sbaglia, le sanzioni sono salate: «Tremila euro a confezione per il farmacista e qualcosa di simile per il veterinario», spiega Massimo Mana, farmacista rurale a Cuneo e presidente di Federfarma Piemonte.

«Nella banca dati cui il veterinario attinge per compilare la ricetta elettronica, sono stati inseriti tutti i farmaci registrati, un numero superiore a quelli realmente in commercio. Di uno stesso prodotto esistono varianti, ma il codice richiesto è univoco e il medico non ha modo di distinguerlo. Con la ricetta cartacea potevamo dare il farmaco realmente disponibile, con l' elettronica di mezzo non ci è più consentito».

 

«Quando ti trovi in una scuderia in campagna senza Internet e devi fare una ricetta, magari urgente, oggi devi cambiare zona», ironizza Valerio Serata, chirurgo ippiatra nel Lazio. «Ormai per prescrivere 20 vermifughi ti tocca trascrivere i codici dei microchip di altrettanti cavalli: animali a uso sportivo, non macellabili. Sarebbe stato più logico incrementare controlli e sanzioni sulla salubrità dei più sfortunati avviati alla produzione alimentare».

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