Mes, Giovanni Tria smaschera Conte: "Ho firmato e lui si è congratulato. Credo che Salvini e Di Maio..."

Inguaia Giuseppe Conte, ma anche i suoi vice di allora (giugno scorso), Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che secondo l'ex ministro erano probabilmente stati informati dello stato avanzato dell'iter

29 Novembre 2019 www.liberoquotidiano.it

"Il premier si congratulò con me dopo la firma sul Mes". È Giovanni Tria, ex ministro dell'Economia e protagonista della trattativa in Europa sul Fondo Salva Stati, a inguaiare Giuseppe Conte, ma anche i suoi vice di allora (giugno scorso), Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che secondo l'ex ministro erano probabilmente stati informati dello stato avanzato dell'iter. Il passaggio è cruciale: Conte era stato vincolato da una risoluzione di Lega e M5s a non firmare nulla e a informare a tempo debito il Parlamento dello stato dell'arte. Stando alle parole del suo ex ministro, ha firmato (anzi, fatto firmare Tria) e non ha avvisato il Parlamento. Cioè, esattamente quello di cui oggi lo accusano Salvini e Meloni, al netto del fatto che il testo sia stato modificato in modo migliorativo, a giudizio di Tria. Conte ha minacciato di querelare il leader della Lega per calunnia: ora come la metterà?

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Intervistato da Repubblica, Tria ricorda i giorni di giugno in cui si definì l'accordo su una bozza di riforma del Mes da sottoporre al summit dei giorni successivi: "Si trattava di tradurre in un testo definito l'accordo che era stato raggiunto nel dicembre precedente". "Le trattative - spiega Tria - andarono avanti fino all'alba a Bruxelles perché il mandato era quello di non cedere su una questione non secondaria: alcuni Stati volevano che si prevedesse che le metodologie specifiche per valutare la sostenibilità dei debiti sovrani fossero rese pubbliche", mentre "per noi era inaccettabile" perché avrebbe significato - dice - "aprire una corsa a valutazioni prospettiche anche fantasiose su un tema per noi di stretta competenza della Commissione che è un organo politico". Quindi "ci opponemmo e la spuntammo", aggiunge: "Nelle prime ore del mattino mi arrivò la telefonata di Conte che si complimentò per il risultato raggiunto. Immagino che i due vice presidenti del Consiglio fossero informati del buon risultato".

Sulle accuse lanciate da Salvini e Giorgia Meloni, di "alto tradimento" e violazione degli "interessi nazionali", Tria dice di non volerle neppure prendere in considerazione, perché quest'ultimo "si difende mostrando che esso coincide con gli interessi dell'Europa e delle altre nazioni". "Non è nell'interesse di nessuno né creare difficoltà alla gestione del debito in Italia, né ostacolare la gestione di una crisi bancaria in Germania. Gli effetti devastanti cadrebbero in ogni caso anche sugli altri paesi per le interdipendenze delle economie". Tria assicura: "La riforma del Mes non ci danneggia. Ed è meglio che ci sia il Mes piuttosto che non ci sia, anche se noi non abbiamo bisogno di essere salvati".

Commenti   

#3 riki 2019-11-29 13:55
"Sul Mes non c'è nulla di segreto", dice Tria
"Tutti erano informati. Quota 100 invece della flat tax? Salvini si è fatto convincere dai sondaggi"
Lei consiglia di confermarlo? Ci sono pericoli?
“Io non vedo pericoli. In ogni caso, bisogna vedere cosa succede nel non confermarlo perché vi vorrei ricordare che nel dicembre scorso siamo andati a negoziare – e abbiamo avuto questo buon risultato – nelle condizioni peggiori, perché quando si va a negoziare con un mercato finanziario agitato e con lo spread che va alle stelle non si è molto forti nel dire ‘no, noi ci tiriamo fuori’
Ilfoglio.it
#2 riki 2019-11-29 13:47
Allarme di Bankitalia inascoltato, Francesco Forte economista. La Gelmini non è sovranista, Visco è un europeista, però dicono: è vero che l’Italia non ha bisogno di fondi, ma questo MES che valuta il rischio per i Paesi richiedenti, se dovesse accadere di una nostra domanda al Mes, questa verrebbe bocciata per i troppi rischi dati dal debito pubblico. Perderemmo quindi credibilità verso i nostri investitori e ci troveremmo senza capitali stranieri e snza acquisto titoli da paesi esteri. Un disastro.
Ecco questo mi pare un argomento comprensibile da noi tutti,
Come si è arrivati ad oggi, è cronaca giornaliera.
#1 riki 2019-11-29 13:24
Bravo chi da ragione a una delle due parti. Che riesce a farsi una sua opinione. Tutti, alcuni con più puntualità, danno dati e circostanze con riferimenti obiettivi,
Quello che si capisce è che si fronteggiano le solite due parti, quelle pro Europa e quella pro uscita dall'Europa.
Europa dove, ancora, Salvini-Lega stanno dalla parte anti europa e non incidono così sulle scelte, non contrattano e così vince chi c'è con idee nei vari consessi. Lega così isolata anche se Salvini si è messo la cravatta e manda avanti Giorgetti per tenere i rapporti mentre in Italia li disfa con Borghi .

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