Ragioni per dubitare che Elly Schlein sia il faro del nuovo riformismo

Invece di esultare per la vita privata (siamo nel 2020), la sinistra riformista dovrebbe preoccuparsi delle sue idee

di Maurizio Crippa 15.2.2020 ilfoglio.it lettura 4

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Che cos’è una buona notizia, nel 2020, per la sinistra? E soprattutto come la si riconosce? L’unica ad avere un motivo concreto per rallegrarsi, nel circolo mediatico-identitario della sinistra con i crismi della presentabilità, è Daria Bignardi. L’intervista di mercoledì sera con Elly Schlein ha fatto fare al suo Assedio, sulla Nove, un inusitato (ma non inatteso) giro premio sulla giostra della visibilità. Gli applausi del circolo mediatico-identitario della sinistra rivelano invece il corto circuito di un’ipocrisia (ma questa non è una notizia). La naturalezza garbata (“premetto che di solito non parlo mai della mia vita privata”) con cui l’ex deputata europea e neo vicepresidente dell’Emilia Romagna (trionfo di preferenze) ha risposto alla domanda clou di Bignardi: ho amato molti uomini e molte donne, in questo momento sto con una ragazza, dovrebbe essere una informazione neutra, di servizio o pleonastica, trentasette anni dopo Girls just want to have fun. Lei è nata due anni dopo il grido liberatorio di Cindy Lauper, e non ha bisogno nemmeno di saperlo. Bignardi lo sa, ma sa che la maggior parte del pubblico invece no e ci gioca su. La destra “nessuno me lo può togliere” avrà accusato la solita pugnalata al cuore. Ma è soprattutto la sinistra mediatico-politica – del resto quasi tutta composta da maschietti che non mollano di un passo – che con il suo unanime “ooohh” ha dimostrato di essere qualche passo indietro ad Amadeus. E in politica è più grave che al festival. Invece di intestarsi come un merito generale la vita personale di Elly Schlein, dovrebbero preoccuparsi d’altro: ad esempio di gran parte delle cose dette nel resto della lunga chiacchierata.

L’ex europarlamentare, leader in terra emiliana della lista “Coraggiosa”, salutata dai media internazionali come “la nuova stella della sinistra italiana” (hai visto mai che ci capiti una Ocasio-Cortez?), più credibile e strutturata di Mattia Santori, capace di sorvolare tutte le posizioni della sinistra più a sinistra di Zingaretti-Franceschini, forse non è esattamente la nuova stella che servirebbe a una sinistra che voglia provare a governarlo, questo paese. Questo dovrebbero domandarsi: è davvero lei la sinistra che serve alla sinistra?

Breve riassunto di Elly Schlein. Incarico più prestigioso: da deputata europea è stata la relatrice del gruppo dei Socialisti & Democratici sulla riforma del regolamento di Dublino. Dna antisalviniano: purissimo. Peccato solo che la dura opposizione al sovranismo leghista l’abbia condotta come parlamentare di Possibile, il partito di Pippo Civati: dal gruppo del Pd era uscita, via Facebook, nel 2015 per radicale incompatibilità con Renzi, contraria al Jobs Act, alla riforma costituzionale e a tutto il resto (“hanno procurato una rottura profonda coi nostri mondi di riferimento, e quindi ci siamo ricongiunti con il fuori” ha detto all’Assedio, mentre tutti erano distratti a twittare d’altro). Sempre al Parlamento europeo, nel 2018, ha votato con i cinque stelle e contro la Tav, in compagnia di Barbara Spinelli ed Eleonora Forenza del Gue, provando ad affossare dal fronte europeo la speranza degli italiani di arrivare a Lione in meno di un giorno. In campo internazionale, a parte la gagliarda opposizione “all’internazionale sovranista”, pende più per i palestinesi che per Isralele. In campo nazionale, era contro persino al governo Letta (Enrico). Moderata, mai. A suo merito va invece registrato di essere stata aggredita dalla stampa di destra come amica di Soros (“giovane, ecologista, femminista, immigrazionista, indicata da Soros nella sua personale lista di eurodeputati ritenuti ‘affidabili’”). Bene, sarebbe lei la possibile nuova leader in grado di unire la sinistra? “Sto con chi aspetta di ricostruire una casa progressista, ecologista e femminista che abbia una visione chiara del futuro, che dica parole coraggiose e che faccia capire alle persone cosa vogliamo fare sull’emergenza climatica e sociale”, ha detto. Per una sinistra che, dopo le ubriacature antisviluppiste e dopo aver rincorso fino ai calli sugli alluci Di Maio, volesse scommettere sullo sviluppo, sull’Europa, sulle infrastrutture, forse no. Basterebbe questo: Elly Schlein è giovane e intraprendente. Ma era uscita dal Pd per andare con Pippo Civati. Possibile?

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branzanti

14 Febbraio 2020 - 15:05

Anch'io sono convinto che un centrosinistra che si candidi a governare l'Italia non possa avere un'agenda, su molti aspetti, coincidente con le idee manifestate da Elly Schlein. C'è tuttavia un punto dove questa sinistra potrebbe fungere da stimolo, che riguarda la nostra collocazione internazionale e l'esigenza di un riequilibrio della nostra posizione nei confronti delle maggiori potenze, accompagnato da una progressiva riduzione, sino alla chiusura, dei rapporti con la tirannia Usa. In questo potrebbe sicuramente svolgere un ruolo significativo.

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Rispondiemiliosisi

14 Febbraio 2020 - 13:25

Mi fa piacere che abbiate dedicato uno spazio al fenomeno (etimo) emiliano, ma per la ragione opposta alla vostra. Le idee della signora sono idee, mentre quanto divulgato è teoria e pratica insieme. Dire di aver amato tante donne e tanti uomini a 34 anni mi sembra ciò che dovrebbe farci impensierire e dubitare: che abbia fatto del sesso con tanti uomini e tante donne (siamo nel 2020 dice Crippa) ci sta, è lodevole e -spero- piacevole. Ma l'amore di cui sappiamo sempre meno è certo altra cosa. E' il qui pro quo che qualifica il personaggio: come successe a Bonafede inciampando sugli innocenti. Capisco che creino problemi le sue idee, ma mi preoccuperei di più sulla confusione espressiva che tradisce forte ignoranza. Un consiglio alla signora: si legga La doppia fiamma di O. Paz. E lasci stare Bukowski.

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RispondiJ.WranglerJ.Wrangler

14 Febbraio 2020 - 12:25

Nuovi pensieri politici da sardinista : sono uno/a erotico-romantico sardina di ampio spettro e odio gli erotici-truci di mono spettro ( pensiero del capo sardinista )

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Risponditamaramerisi@gmail.comtamaramerisi

14 Febbraio 2020 - 11:51

La nuova internazionale socialista è il più grande disastro ecologico dell'Occidente. Cominciamo a prepararci perché sarà una catastrofe. Il nostro sistema immunitario è in tilt, e la malattia autoimmunitaria che devasta l'Europa è l'anti-nazionalismo. Invece di popoli orgogliosi che collaborano e mercanteggiano, in un piccolo continente in comune, ci consumiamo il midollo nell'utopia di una mamma Europa Imperatrice illuminata che ci tenga tutti in riga, in fila per uno. E se le nazioni Europee non meritano di avere confini, per quale motivo dovrebbe meritarlo la nazione Israeliana? L'ipocrisia di questi ciarlatani arroganti è di interessarsi ossessivamente di un unico nazionalismo, per loro virtuoso: il Nazionalismo Palestinese. Per inciso, un ossimoro. Ma di storia questi conoscono forse solo quella di Herry Potter. Penosissimi e pericolosissimi questi nuovi sinistri Marchesi del Grillo che dal balcone ci gridano addosso "noi siamo noi, e voi non siete un ca**o."

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