Il Pd crede al governo di centrodestra con Renzi. Manovre a Roma (e in Rai)

Al Nazareno si sta facendo strada un’ipotesi apparentemente fantapolitica ma a cui credono sempre più dirigenti

18 Febbraio 2020 www.ilfoglio.it lettura 3’

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Al Nazareno si sta facendo strada un’ipotesi apparentemente fantapolitica ma a cui credono sempre più dirigenti del Pd per spiegare quali siano i veri obiettivi di Matteo Renzi. Al Partito democratico si sono convinti che non solo il leader di Italia viva voglia veramente far cadere il governo Conte ma che punti a proporre subito dopo un governo istituzionale per ottenere in realtà un esecutivo di centrodestra di cui però Iv faccia parte. Un esecutivo presieduto da lui medesimo. “In questo modo – sostengono al Nazareno – terrebbe tutti i suoi e i responsabili a quel punto confluirebbero nel nuovo governo invece di dare il loro sostegno a Conte”.

Sempre al Nazareno, per cui Matteo Renzi sembra essere diventato un vero assillo, tant'è che tutte le sue mosse vengono studiate con grande attenzione, si sono convinti che l’ex presidente del Consiglio stia puntando a far perdere le regionali al Pd. Prima, dicono, ha cominciato con la Puglia, annunciando che lui sarebbe andato con Carlo Calenda ed Emma Bonino, pur di non sostenere il governatore di quella regione. Anche in Campania i renziani stanno muovendo diversi rilievi all’attuale governatore Vincenzo De Luca. E in Veneto, è notizia di domenica, Italia viva ha bocciato la scelta di candidare Lorenzoni come l’anti-Zaia. “Corriamo da soli con Calenda e Bonino”, è stato l'annuncio che ha dato il presidente nazionale di Iv Ettore Rosato, lasciando di stucco i dirigenti del Partito democratico che erano convinti che i renziani avrebbero sostenuto quella candidatura. Anche nelle Marche Italia viva si è dissociata dalle scelte del Pd. E in Liguria, secondo le voci che circolano, starebbe per fare lo stesso. In pratica Iv gioca con il Pd solo in Toscana, dove è candidato Eugenio Giani, che di Matteo Renzi è grande amico. “Ormai – commentano Nazareno – è chiaro che il leader di Italia viva giova a farci perdere alle regionali per minare la leadership di Nicola".

  

E sembra dare ragione alle preoccupazioni del Pd anche l’ipotesi ventilata in questi giorni da Italia viva di candidare a sindaco di Roma Carlo Calenda che ormai è inviso al Nazareno, sebbene non quanto lo sia Matteo Renzi. Tra un mesetto si voterà per le elezioni suppletive nel collegio di Roma uno. Come è noto lì è stato candidato Gualtieri. La sua vittoria dovrebbe essere una cosa praticamente certa perché quello è un collegio blindato del centrosinistra, ma comunque al Pd hanno commissionato dei sondaggi. Gualteri infatti è il ministro dell'Economia e una sua bocciatura (per quanto altamente improbabile) o comunque una sua vittoria di misura potrebbe influire negativamente sull'immagine già appannata del governo Conte. L’ultimo sondaggio però ha confortato e di molto il Pd. A Roma uno infatti il Partito democratico ha il 40 per cento. Non solo stando allo stesso sondaggio Italia viva avrebbe il 2. Per non indispettire Renzi il sondaggio vene tenuto chiuso in un cassetto e non è stato reso noto, ma i dirigenti del Pd ogni tanto lo vanno a guardare per farsi quattro risate alle spalle del loro ex segretario che ormai vedono come il fumo agli occhi.

  

Il Partito democratico non ha nessuna intenzione di soprassedere sulla Rai. E infatti al Nazareno continuano a spingere per la sostituzione dei vertici dei tre telegiornali. In particolare per il Tg1 al Pd si fanno due nomi su cui c'è la convinzione di poter trovare un accordo anche con i 5 stelle: Lucia Annunziata e Antonio Di Bella.

Commenti

Massimo47

18 Febbraio 2020 - 12:18

Se si da credito ai sondaggi (ed ai risultati in Emilia), l'area che va da IV fino a +Europa già viaggia attorno al 10%. A questi potrebbero aggiungersi i resti moderati di FI (magari con Berlusconi fuori per "limiti d'età") ed i liberal-democratici potrebbero arrivare al 15%. Craxi con il 14% è stato Presidente del Consiglio per circa 4 anni. Le regionali al PD le sta facendo perdere Zingaretti, che invece di attrarre quest'area anti populista, va alla ricerca di improbabili accordi con i residui del M5S, ormai in caduta libera ed ancora fieri di quanto fatto assieme a Salvini.

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RispondiGiovanni

18 Febbraio 2020 - 08:22

Sono convinto che se Renzi e Berlusconi si unissero in una alleanza per formare un aggregato di centro che prestasse attenzione alle istanze della destra moderata e contemporaneamente a quelle della sinistra moderata si potrebbe creare una formazione molto equilibrata, attenta alle istanze industriali e al contempo vicino al sindacalismo marca Bentivoglio. I due alleati potrebbero spiccare il volo e arrivare verosimilmente al 10% elettorale. Forse anche qualcosina in più visto e considerato che brandelli dell'ormai sempre più declassato 5* potrebbero convergervi. Io ho l'impressione che Berlusconi ne sarebbe interessato. Non so se lo stesso sarebbe per Renzi che in questo momento mi appare piuttosto salterino e anche un po' confuso. Comunque chi vivrà vedrà. Si tenga presente che una forte formazione di centro potrebbe mitigare gli oltranzismi di destra e quelli di sinistra. D'altronde Craxi governava il paese e tutta la politica con appena il 12% di consensi.

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