I somarelli di Gribbels erano guappi di cartone. Godetevi lo spettacolo. (Punti di vista per non deboli di cuore n.d.simofin.)

Alla fine dei conti le nostre paure sono state ridimensionate. Il M5s non ha fatto i danni promessi, o almeno non tutti, e vivacchia bene o male in un governo e in un contesto istituzionale che ha condotto le cose in modo abbastanza rassicurante

di Giuliano Ferrara 20.4. 2020 alle 21 ilfoglio.it lettura 11’

Commenti 22

Le cose cambiano: in tempi di Immuni, la App che ci seguirà al cesso per vedere se per caso non abbiamo incontrato il ragionier Corona fa impallidire la già orwelliana Casaleggio Associati, il sistema Covid-19 ha già sostituito la piattaforma Rousseau e l’ormai familiare Dpcm ha rimpiazzato la democrazia diretta, e in fondo non solo quella; la questione del deficit al 2,4 per cento, enorme scandalo del balcone 2018, per la verità non aveva prodotto scassinamenti di scatole di tonno, ma ora quel numero ballerino (2,4 o 2,04?) fa ridere, siamo su una via lastricata di deficit stellari, debiti e buone intenzioni di cura e ricostruzione; il reddito di cittadinanza fu devastazione demagogica dell’emulazione nel mercato del lavoro e di politiche sociali non improvvisate, ma impallidisce di fronte al fiume necessario di sussidi e bonus; la dialettica conflittuale tra mercato e stato resta in piedi, ma i suoi termini sembrano cambiati in non piccola misura, con la necessità pubblica di risollevare gran parte del settore privato; l’opposizione alle infrastrutture è solo un ricordo, bisognerà traforare parecchio e cementare il cementabile, con la riserva delle buone maniere ambientali, per combattere frane, esondazioni, impacci e obblighi di manutenzione di ogni genere, e di impedire la depressione conseguente all’epidemia. L’elenco potrebbe continuare, ché c’è da dire anche in merito all’immigrazione e alle sanatorie per procurarci pomodori e frutta senza lasciarli marcire, ma finisce qui. Il ragionamento politico correlato si svolge da solo.

Ieri dicevamo che i vincitori delle elezioni del 4 marzo 2018, i grillini, erano una mostruosa espansione dell’ego di un comico, il trionfo della demagogia, l’assalto degli incompetenti alla guida del governo e dello stato, il primo e sciatto esperimento populista in un esecutivo europeo. Tutto confermato, ma le cose cambiano, basta ripercorrere l’elenco precedente tenendo presente che il populismo sciatto resta minaccioso ma il disciplinamento attento del popolo italiano, “prima il confinamento” e dopo il resto, lo ha reso laterale, un can che abbaia, per non dire della rinnovata reputazione delle competenze, che hanno guidato palinsesti televisivi, cronache dei giornali, chiacchiera quotidiana e domestica da due mesi almeno a questa parte.

Conte non piace? D’accordo. Di Maio ha quel sorrisetto da schiaffi? D’accordo. Ma bisogna pur dire che la tigre era di carta, che certi guappi erano di cartone, e che alla fine dei conti le nostre paure sono state ridimensionate. Dovremmo imparare a essere meno paranoici e irritabili quando parliamo di una rappresentanza politica improvvida che obiettivamente non ha fatto i danni promessi, o almeno non tutti, e vivacchia bene o male in un governo e in un contesto istituzionale che ha condotto le cose, lungo una crisi inaudita, in modo abbastanza rassicurante. I grillini non contavano gran che quando Salvini li ha sequestrati nei porti chiusi d’Italia, e passati dall’altra parte per una crisi isterica gialloverde e per la fessa condotta del senatore e capo della Lega, hanno continuato a sbrigarsela alla meglio e il segno della governabilità è tornato di tipo modestamente europeo e costituzionale, più o meno. Il partito di Gribbels nel frattempo si è scompaginato parecchio e ora un paninaro viaggiatore e politico a sbafo sta facendo di tutto per finire il lavoro. Posto che sbeffeggiare i somarelli e metterli dietro la lavagna dà un certo piacere, è opportuno cambiare i propri giudizi politici quando appunto things change. Altrimenti è paranoia: anzi, la fissazione è peggio della malattia.

C’è poi il caso di Conte e Casalino che oggi parlano alle Camere e dopodomani se la devono vedere, fiancheggiati da Gualtieri, con i nordici a Bruxelles sulla questione dei debiti di ricostruzione mutualizzati, delle politiche della Bce, dei prestiti a condizioni minimali al settore sanitario, e della cassa integrazione solidale nell’Unione. Vedremo come va a finire.

Non è malaccio la performance fin qui dell’uomo che nell’orda montante ha svolto come poteva la funzione stabilizzante del lobbista assennato e del politico preso dalla fine dell’avvocatura e trasformato in una sorta di buon timoniere dalle circostanze e dalla sua abilità, e lo ha fatto senza montarsi la testa, ritirando la pochette da gagà, con segni evidenti di fatica e disponibilità personale. Aveva castigato il Truce in Senato, e questo è un blasone che gli rimarrà attaccato al di là di ogni considerazione più o meno moralistica sull’opportunismo in politica. Ora gli ronzano intorno i giapponesi che vogliono continuare la guerra guerreggiata a un partito bibitaro che non esiste più se non nelle vignette, e più insidiosamente poteri di varia origine e tessitura che vogliono come sempre fare esperimenti di condizionamento e consumo di quel che resta della politica, naturalmente sulla nostra pelle, dopo aver guardato con benevola neutralità allo sbracamento ducesco dei pieni poteri populisti. Forza Giuseppi. O no?

COMMENTI

Cacciapuoti

22 Aprile 2020 - 11:26

ma qui non si tratta solo di orrenda classe politica ma anche di orrenda classe intellettuale.... (mai viti tanti cosiddetti intellettuali al servizio del potere se non sotto Stalin e Benito)

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Rispondirdonzelli

22 Aprile 2020 - 08:10

La storpiatura del nome, Giuseppi, la dice lunga sulla storpiatura di questa classe politica che ahimè è frutto di questi tempi decadenti. Giuseppi sarà una brava persona ma serve ben altro per uscire da una crisi mai vista negli ultimi cento anni! Non avrei mai pensato di

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21 Aprile 2020 - 17:38

Ferrara! Per piacere! Tu non sei nella comprensibile situazione di chi tiene famiglia... La tua è piccola e ad ogni buon conto già ben sistemata. Come fai a rischiare una doppia ernia inguinale per trovare giustificazioni a questi scappati di casa?

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RispondiSkybolt

21 Aprile 2020 - 19:30

E' il babau che è sempre lì che sta per tornare. Nonostante gli articoli dispregiativi etc dei supporter del papocchio.

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21 Aprile 2020 - 16:47

Lapalissiano: se i somarelli, diminuitivo vezzeggiativo, di Gribbels sono guappi di cartone ma hanno la maggioranza relativa in Parlamento e sono il pilastro ineludibile di qualsiasi coalizione di governo, significa solo che gli elettori, nel 2018, erano contagiati dal virus CD (cerebri dementia). Poi hanno sfruttato cinicamente la farlocca ossessione dell'inesistente pericolo dei "pieni pot eri" a Salvini. I pieni poteri, si fa per dire, da noi nesssuno li ha. Se li è presi nottetempo l'avvocato del popolo.coi DPCM. La classe dirigente del Pd, abbacinata dall'essere tornata al governo ha venduto l'anima al diavolo. Sempre meglio, hanno pensato, autonominandosi antropologicamente migliori,della terrificante prospettiva di un governo di cdx a trazione Salvini. Squisitamente italico: dal TTB al TTR al TcC. (tutti per Conte), I media, in ogni senso, hanno tenuto bordone e dato fiati a favore del TTS. Prosit. La conduzione e gli intenti politici dell'affaire Lombardia, lo confermano.

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Rispondileless1960

21 Aprile 2020 - 16:35

Ma i colleghi lettori "di destra" che sotto commentano inaciditi un articolo sarcastico nei confronti del grillismo, ma cosa pensavano di frequentare? Un Foglio reazionario, anti comunista da osteria, salviniano-anti-barconiano-e-basta? Questo giornale, se gli si può attribuire una linea, una filosofia di fondo , peraltro contraddetta da mille voci sempre diverse, è Radicale, Garantista, Liberale, Socialista, Libertario: pannelliano per dirla in una parola. A volte mi sta sul cazzo, spesso mi fa riflettere, sempre mi dà da pensare e da imparare. MA che volete? Leggetevi la Verità se non volete i paradossi e i controcanti.

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RispondiCarlo A. Rossi

22 Aprile 2020 - 08:50

Mi perdoni, Minus, adesso sono i lettori a selezionare altri lettori? Sulla filosofia libertaria del Foglio: a mia memoria, il Foglio s'è sempre schierato con i vincitori. Nulla di male in ciò, lo scriveva pure Cesare a proposito di Varrone, se non erro: "sese ad motus fortunae movere coepit". Ma associare il Foglio ad una filosofia libertaria perché un giorno sì e l'altro pure tira in ballo la castroneria dei "pieni poteri" di Salvini, senza vedere la realtà dei pieni poteri di un minus habens quale "Giuseppi", un leguleio senza arte né parte che ucciderebbe la propria madre per rimanere dove la Fortuna l'ha messo, mi sembra quantomeno azzardato. Il Foglio fà sì riflettere, concordo: nella misura in cui mi dà da pensare su come davvero l'ideologia possa piegare la realtà sotto la falsa specie della ricerca della verità. Per carità, tutti gli schieramenti sono partigiani, ci mancherebbe: ma l'ipocrisia di questo Foglio a volte mi disgusta. Lo permette?

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Rispondigiuseppezavaroni

21 Aprile 2020 - 19:40

Sono proprio i paradossi (consapevoli, stimolanti) e i controcanti quelli che da due anni in qua mancano. Qui leggiamo solo i peana bendati e ossessivi (e conditi di ottusa malafede) a questa specie di brutta copia del terrificante compromesso storico e la lode dei pieni poteri carpiti con dolo dall'avvocato CEPU del popolo.

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RispondiSkybolt

21 Aprile 2020 - 19:32

A me sembra invece più fare il paradossale per non pagare il dazio.

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Rispondigiuseppezavaroni

21 Aprile 2020 - 15:45

Il sottotesto, nemmeno troppo dissimulato, è il seguente: "l'avevate fatta grossa ad allearvi col Truce ma, siccome vi siete ravveduti e, a dispetto della costituzione del popolo sovrano, avete portato al governo i miei amici saltimbanchi (il richiamo della foresta giovanile è evidentemente irresistibile), invece del massimo della pena, vi do benevolmente il minimo, dopo aver derubricato il fatto, e vi concedo i benefici di legge.". L'analisi è scadente sotto il profilo intellettuale e disonesta, al punto che sembra una velina del direttore unfit. I somarelli hanno invaso la redazione del Foglio, e sia, ma l'Elefantino non può farsi dettare la linea.

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RispondiCaronte

21 Aprile 2020 - 14:50

Noi lettori dovremmo essere un po' più vicini a Ferrara. Il primo segnale l'abbiamo avuto con lo sfortunato suo endorsement nei confronti di quegli strani antagonisti bolsi, senza ferramenta e bombolette di vernice, con la faccia da bravi nipotini della porta accanto e i denti sbiancati che si voltavano quando qualcuno gridava: sardine! ed ora sono evaporati. Questa sua articolessa è un nuovo segnale che Ferrara è giunto allo stadio del cupio dissolvi; credo che non abbia più fiducia di poter porre argine alla ignorante, decadente e volgare deriva (ottimamente rappresentata dai ciuchi del comico) nella quale la nostra società in particolare sembra galleggiare. Incoraggiamo Ferrara, diamogli fiducia, cerchiamo di fargli capire che non è il solo a pensare...forse riusciamo a recuperarlo, tutti insieme

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Rispondioliolà

21 Aprile 2020 - 13:25

Qui, sulla piazza, ci sono Salvini, Meloni e Berlusconi. Ho aggiunto Berlusconi dopo averci pensato a lungo. "Ci sono Salvini e Meloni", solamente, mi dava l'idea dei fagiolini e dei poponi, abbandonati nei campi, senza nessuno a raccoglierli. Però è così: Meloni e Salvini. Il resto è frattaglie, rimasugli, residui di naufragi. Parlo, beninteso, della destra, dovunque possa essersi rintanata. Anche in fondo a un barile di sardine, o ai margini di una piattaforma on line. Nell'attesa che si alzi un chiodo, giochiamo con le carte che ci sono toccate, rimpiangendo perfino Napolitano che, in questi frangenti virali, un Draghi, se non dittatore, almeno commissario lo avrebbe inventato.

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RispondiAndrewAndrew

21 Aprile 2020 - 12:44

Lo scontro istituzionale e politico tra governo centrale e governatori regionali non è solo la pietra tombale su un regionalismo sbilenco realizzato da modifiche costituzionali realizzate solo per motivazioni politiche contingenti. È il segno inequivocabile della lacerazione in atto nel tessuto sociale e politico nazionale, lacerazione che non potrà non essere accentuata dalle tensioni che le prossime elezioni amministrative, sia che si celebrino in estate o in autunno, fatalmente porteranno. Lo scontro tra i partiti al governo centrale, che puntano a ribaltare a proprio vantaggio gli equilibri politici delle regioni governate dal centrodestra, è già durissimo e lo sarà ancora di più. Chi voleva approfittare del coronavirus per rifare gli italiani prenda finalmente atto che il suo proposito è fallito. E che proprio a causa di tale proposito c’è il rischio di scivolare non solo verso la recessione economica ma anche verso nuove forme di guerra civile.

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RispondiYogurt

21 Aprile 2020 - 10:43

A Roma dicono: ma che fai te consoli con l'aglietto. Ma non si accorge che siamo allo sbaraglio, senza arte ne parte, senza parlamento, senza programmi e piani.Più che 5 stelle, lo stellone (di Negroni ?). Finalmente si è capito (Sabino Cassese,ma lo avevamo capito tutti) che solo lo Stato (cioè il GG ovvero Giuseppi's Governo) doveva decidere sulle zone rosse (Bergamo Brescia oltre a Codogno) e non certo le/a regioni.La sai l'ultima? L'applet sul tracciamento(senza carta igienica) deciso: 1) senza una legge,2) senza rendere aperto(open) il codice sorgente (source) 3)volontario ma se non sei volontario ti blocco,, 4) sbagliato nei tempi (fase 1 e non oggi all'inizio fase 2) .La sai le penultime? La patrimoniale Del Rio e il nuovo ipotizzato furto nella notte dei conti correnti dell'altro PD per procura Farinetti (pensi un po se si fosse chiamato Farinacci). Mi fermo qui .

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Rispondiemilio_desantis

21 Aprile 2020 - 10:42

NO!

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Rispondizucconir

21 Aprile 2020 - 10:03

La pandemia è stata gestita con molta buona volontà una certa confusione, affidandosi in larga parte a scienziati e medici. Come chiunque avrebbe fatto. La seconda fase, la ripartenza, ha bisogno della Politica quella vera. Questo governo non è all'altezza, l'opposizione non è all'altezza, il parlamento meno che mai. Dobbiamo affrontare la peggior crisi dal 45 ad oggi, con una massa di raccattati. Dove sono i De Gasperi, i Togliatti, i Fanfani, i la Malfa, i Saragat, i Pertini. O, in tempi più recenti anche i Craxi, con Amato e De Michelis? Possibile che insieme al solito Draghi, non si trovino altre 10 figure di talento e che qualcuno li chiami a giurare al Quirinale? Il coreana virus era un ottima scusa per chiudere il parlamento e indire elezioni fra 18 mesi. Nel frattempo si rimetteva l'Italia sulla giusta rotta. O vogliamo ancora i 5S magari con Di Battista a gestire la crisi? Presidente Mattarella inventi qualcosa.

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Rispondidongivu

21 Aprile 2020 - 10:02

Rappresentanza politica improvvida che non ha fatto i danni promessi? Cosa ascoltano da Ferrara le mie orecchie? Non io ma l''ottimo Merlo scrive sullo stesso Foglio oggi con acutezza i terribili danni provocati da sinistra e grillini. Quelli di questi due anni sono la sintesi e il frutto amarissimo di quello che la sinistra ha seminato in 75 anni. Nonostante, stavamo talmente bene da poter giocare con la politica e trastullarci con grillini e sardine. Abbiamo danzato sul baratro e ora siamo precipitati. Sto cominciando a pensare che forse il truce non aveva tutti i torti ad indicarci un percorso ferocemente macchiavellico. Se saranno lacrime, sangue e vittime il mea culpa dovranno riconoscerlo quanti frignando si sono fregiati del merito di aver sottratto agli italiani il sacrosanto diritto di confessare col voto di aver preso una sonora cantonata in quel 4 marzo 2018. Sto sperando invano di ritrovare nel Foglio quella capacità di visione che mi ha conquistato?altrimenti basta.

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RispondiCarletto48

21 Aprile 2020 - 12:14

Stand ovation per dongivu. Il giornale illuminato, dalla fede e dalla ragione, è scomparso appresso ai pifferai progressisti globalisti.

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RispondiCarlo A. Rossi

21 Aprile 2020 - 14:57

Mi permetto un paio di considerazioni sul "giornale illuminato": a rileggere le prese di posizione su Berlusconi e sulla corte dei miracoli che si portò dietro (lo votai anch'io, per essere chiari, e lo rifarei nei medesimi frangenti) da parte di Ferrara, tanto illuminati i pareri non erano. C'erano sì delle buone ragioni, ma una certa partigianeria (opposta a quella di Travaglio) era già visibile. Aggiungo pure che Ferrara un tempo era anti-europeista e ora s'è ricicciato come aedo di quel verme politico (citazione da Ferrara stesso, eh!) che è l'Unione Europea, giungendo financo a lodare quello stesso Conte osteggiato senza pietà quand'era al fianco dell'unico supercattivo italiano (Salvini). Qual è la differenza fra quel che Ferrara, Cerasa et al. scrivono su Conte e Salvini e quel che scrivevano Repubblica, il Fatto, Micromega su Prodi (o chiunque fosse contro Berlusconi) e Berlusconi? Nessuna. Solo partigianeria e livore, con labili argomenti. Peccato.

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Rispondianna.maria.loi

21 Aprile 2020 - 09:35

Lo sdoganamento dei grillini e dei danni da loro fatti? No, grazie.

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RispondiCacciapuoti

21 Aprile 2020 - 06:29

che 'colpo di spugna' quando bisogna assolvere i propri 'compagni di strada'! ribadisco: è dittatura nazi-comunista.

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Rispondibranzanti

21 Aprile 2020 - 00:01

Verissimo, non a caso il più sguaiato, esagitato ed incompetente dei seguaci di Gribbels, il Dibba or ora ritornato da dotti colloqui con ayatollah iraniani che reggono moschee paragonabili alla parrocchia di Tor Bella Monaca (senza offesa), sciorina insulsaggini ai quattro venti, in nome della purezza perduta. Che metamorfosi per gli apriscatole di tonno!

Commenti   

#1 riki 2020-04-22 15:02
E' il secondo articolo su questo tema di Ferrara provocatore intelligente..Tocca corde contrarie al suono di pifferi. di chi dice e ogni giorno che Conte lascerà ma non lascia, E Ferrara, credo, è convinto che questo governo continuerà saltando i vari ostacoli. Come dargli torto vista l'inconsistenza della opposizione che sbraita ma non propone e quindi non conta ? Che a livello internazionale non è stato deciso ancora cosa fare dell'Italia e dell'Europa ?
Alla fine è da sperare che in attesa di altre soluzioni, questo governo non faccia danni irreparabili.

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