CURA CHOC PER ALITALIA? L'UNICO CHOC È CHE IL GOVERNO ABBIA INVESTITO 3 MILIARDI PER TENERLA IN PIEDI

NE HA DEDICATO 1,5 PER LA SCUOLA, CHE DOVREBBE ISTRUIRE MILIONI DI GIOVANI E DÀ LAVORO A CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE

Alessandro Barbera per ''la Stampa'' stampa.it lettura 2’

www.dagospia.com - IL PIANO VEDE 2000 ADDETTI IN MENO E UNA FLOTTA DI 95 AEREI. COSA CHE LA RENDERÀ ANCORA PIÙ PICCOLA E MENO ADATTA A COMPETERE COI GIGANTI STRANIERI

Almeno duemila dipendenti in meno e una flotta limitata a novanta, massimo novantacinque velivoli. Sono questi i numeri ai quali lavora l'advisor del Tesoro per Alitalia, Oliver Wyman. Chiusa la trattativa fra i partiti per la scelta dei vertici (Francesco Caio presidente, Fabio Lazzerini amministratore delegato) ora inizia la parte più difficile, ovvero ottenere il sì dell'Europa all'ennesimo salvataggio pubblico. Intendiamoci: il sì è scontato - in Europa i sussidi arriveranno a tutti - ma nei confronti di Alitalia ci dovrà essere un occhio di riguardo.

«La Commissione analizzerà la discontinuità economica», spiega la portavoce del commissario alla concorrenza Margrethe Vestager. Si scrive «discontinuità» si legge «piano sostenibile», per evitare, nei limiti del possibile, l'ennesimo spreco di danaro pubblico. Dopo aver bruciato più di dieci miliardi in operazioni regolarmente fallite, ora ne arriveranno altri tre. Il governo - si diceva poco fa - ha buon gioco perché tutti i partner europei stanno intervenendo a sostegno delle rispettive compagnie. Dopo l'annuncio di Berlino ieri è stata la volta della portoghese Tap che verrà anch' essa nazionalizzata.

Quello di Tap è il modello a cui si ispirano le linee guida scritte al ministero dello Sviluppo.

Un piano dettagliato ora però dovrà essere scritto e presentato a Bruxelles dall'azionista pubblico, il ministero del Tesoro. E il compito di scriverlo è stato affidato a Oliver Wyman, lo stesso scelto l'anno scorso per l'operazione - mai decollata - che avrebbe dovuto avere come azionista di maggioranza le Ferrovie. «In linea di principio - dice la portavoce di Vestager - guardiamo il prezzo del trasferimento, i tempi e la logica economica». Qui il passaggio avviene fra la gestione commissariale e lo Stato, dunque Bruxelles dovrà mostrarsi particolarmente rigorosa.

O almeno dare l'impressione di farlo. Le linee guida criticano la gestione commissariale, e ciò è coerente con l'inevitabile gioco delle parti. Il documento descrive una nuova compagnia focalizzata sul lungo raggio, lo sfruttamento di Linate per i collegamenti della clientela business, l'aumento delle tariffe e un rinnovo della flotta che prediliga l'acquisto di aerei in proprietà rispetto all'uso in leasing. In ogni caso il piano del Tesoro prevede di partire con almeno dieci aerei e duemila dipendenti in meno (oggi sono circa undicimila) ancora al lavoro all'inizio della emergenza Covid. Alitalia oggi ha nella flotta circa un quarto dei velivoli per le tratte oceaniche, troppo poco per reggere la concorrenza di tedeschi, francesi o inglesi. Basti dire che la sola Lufthansa, sommando tutte le controllate, fa volare più di settecento aerei. Caio, chiamato dal governo a dare credibilità all'operazione, si dice «consapevole della sfida».

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