Dice Zingaretti: “ Mi presento dimissionario all’assemblea” Mi vergogno del partito
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Terremoto al Nazareno: il segretario annuncia di voler lasciare la guida del partito. Ecco gli scenari all'orizzonte
SIMONE CANETTIERI E CARMELO CARUSO 04-3- 2021 ilfoglio.it
Il segretario dem stanco degli attacchi dice che si presenterà dimissionario all'assemblea del prossimo 13 e 14 marzo. L'urlo contro il partito: si parla solo di poltrone, mentre nel paese scoppia la terza ondata
Con un post su Facebook il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti ha annunciato a sorpresa che si presenterà dimissionario alla prossima assemblea dem prevista il 13 e il 14 marzo. Nella lettera rivolta a tutti i parlamentari del Pd, che da settimane lo assediano, usa parola fortissime e definitive: "Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid".
Un urlo contro chi - dalla minoranza passando all'area che teoricamente lo sostiene - continua a sparare ad alzo zero sulla linea adottata da Zingaretti.
"Ho chiesto franchezza - continua il segretario su Fb - collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull'Italia. Dovremmo discutere di come sostenere il governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve accogliere. Non è bastato".
Ma cosa significa questo gesto? E soprattutto cosa potrebbe accadere? La strategia del segretario sarebbe quella di presentarsi dimissionario e sfidare l'assemblea che sarà chiamata a quel punto a decidere se confermargli nuovamente fiducia oppure se salutarlo, mettendolo alla porta. Film già visto tante volte nella breve, ma intensa storia del Pd, fatta di addii e strappi, congiure e veleni. E dunque segretari usa e getta come gomme americane.



Commenti
È una specie di sfida agli oppositori interni e probabilmente serve al presidente del Lazio per riottenere un mandato dall’Assemblea nazionale, anche perché (per ora) tutte le correnti gli chiedono di fare marcia indietro. Mario Lavia linkiesta
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