1-Romanzo Quirinale, Draghi e il Cav. alla prova del Parlamento fuori controllo

2-Troppe assunzioni e progetti vecchi: la mannaia di Draghi sul Pnrr. Le riunioni di Garofoli a Palazzo Chigi diventano tese. E le richieste dei ministeri non piacciono al premier

23.10.2021 Canetteri e Valentini ilfoglio.it lettura2’

1-Il 3 gennaio Ficoconvocherà le Camere in seduta congiunta. Il primo voto per il presidente della Repubblica è atteso fra il 13 e il 15 gennaio

Mattarella in allarme: è consapevole della "frammentazione" all'interno dei partiti. L'ipotesi del premier al Colle terrorizza i grillini: "Così andiamo subito a casa". E Salvini consegna una scheda a Berlusconi con tutti i possibili elettori

Prima certezza: il 3 gennaio, un mese prima della fine del mandato di Sergio Mattarella, Roberto Fico convocherà le Camere in seduta congiunta. Il tempo di arrivare ai 58 delegati dei consigli regionali e partirà l’elezione del Capo dello stato. Lo start è previsto fra il 13 il 15 gennaio. Al massimo il lunedì seguente. Seconda certezza: Sergio Mattarella decadrà il 3 febbraio. E non ha intenzione di rimanere un giorno di più al Colle. Se non sarà stato eletto ancora il suo successore, temporaneamente al Quirinale salirà Elisabetta Casellati, presidente del Senato. Stop. Il resto è in mano ai fattori M (come mutuo da pagare) e P (come pensione da far scattare). Il Parlamento è balcanizzato. I partiti sono matrioske. “Questa frammentazione non ci sfugge”, ragionano tra i corridoi del Quirinal... SIMONE CANETTIERI 23 OTT 2021 lettura2’

2- Troppe assunzioni e progetti vecchi: la mannaia di Draghi sul Pnrr

    

Martedì arriva in Consiglio dei ministri il decreto per semplificare le norme legate al Recovery. Le riunioni di Garofoli a Palazzo Chigi diventano tese. E le richieste dei ministeri non piacciono al premier

Il doppio ceffone di Draghi a Salvini su Polexit e Quota 100

Lui, interrogato sul tema, ha ostentato una calma da sfinge: “Non c’è nessun problema coi miei ministri e sul Pnrr non siamo in ritardo”, ha rassicurato Mario Draghi ieri sera, da Bruxelles, al termine del Consiglio europeo. E però chi ha partecipato, martedì e mercoledì scorso, alle riunioni che i tecnici del premier hanno avuto coi gabinetti dei vari dicasteri, racconta in effetti di un clima più teso tra i membri dell’esecutivo. Non ancora di preoccupazione, forse, “ma certamente di sollecitudine”, dicono. E insomma nel tono fermo di Carlo Deodato, nei gesti risoluti di Roberto Garofoli, molti dei funzionari ministeriali, convocati in vertici bilaterali a Palazzo Chigi, hanno percepito il senso della gravità del momento. Perché martedì in Cdm arriva un nuovo decreto di semplificazioni: ma il lavoro che è servito, e che ancora servirà, per renderlo efficace a evitare ritardi sul Pnrr, si è rivelato più caotico del previsto…. VALERIO VALENTINI 23 OTT 2021

Commenti   

#1 walter 2021-10-23 08:37
Mario Draghi al Quirinale? Quel "logoramento" di Lega, M5s e Pd: perché vogliono sbarrargli la strada
Darebbe un segnale rassicurante all'estero, dove Draghi è molto stimato". Inoltre, gli consentirebbe "di indirizzare il governo che verrebbe dopo il suo (meglio se guidato da uno scelto da lui), obbligato a muoversi entro gli stretti limiti fissati dalla Commissione europea, ma con quei margini di flessibilità che Draghi, grazie al suo personale prestigio, ha finora assicurato". Premesso questo, scrive Marcello Sorgi su La Stampa, tutti questi "pro" all'elezione di Draghi al Colle, stanno cominciando a scontrarsi "con una resistenza né sorda né sotterranea dei partiti che non a caso negli ultimi giorni hanno bloccato in consiglio dei ministri la manovra di fine anno". Malessere diffuso. Dopo Gelmini, la bordata della Carfagna: ecco come stanno ingannando Silvio Berlusconi Lega, Movimento 5 stelle "e perfino il Pd, il partito di Letta che ha vinto le elezioni presentandosi come il pilastro della stabilità e il sostenitore della continuità dell'attuale governo", dice Sorgi, "sono decisi a chiudere l'epoca del commissariamento della politica, temendo invece di prolungarla con l'elezione di Draghi". Alla quale sono contrari Fratelli d'Italia, i sindacati, in particolare la Cgil, e Confindustria. "La ragione della costruzione di questo 'muro di no' ovviamente non riguarda i singoli provvedimenti, sui quali presto o tardi un compromesso si trova", conclude Sorgi, "ma il necessario - dal punto di vista degli alleati-avversari di Draghi - logoramento con cui vogliono far arrivare il governo a gennaio. Per far sì che SuperMario non appaia l'unica o la migliore soluzione per il Colle. Ma una delle tante".libero.it

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