L'appello dei costituzionalisti contro l'odio della sinistra

Il manifesto di "Liberi di scegliere": "No alle campagne per colpire gli avversari". Le firme da Violante a Ricolfi

Massimo Malpica 3.8.2022 ilgiornale.it lettura4’

Dai veleni alla libertà. Quella di scegliere per chi votare senza il peso di delegittimazioni, discriminazioni e tantomeno pagelle «morali» per bocciare il «nemico» politico. A sognare una campagna elettorale all'insegna «del pluralismo, della pari dignità, della solidarietà politica e della responsabilità» sono i costituzionalisti di ogni orientamento politico che hanno lanciato il manifesto «Liberi di scegliere». Raccogliendo sul testo l'immediata adesione di un centinaio di altri colleghi e di giuristi, sociologi, diplomatici, politologi: tra i firmatari del manifesto, che si può sottoscrivere via email (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), Antonio Baldassarre, Paola Balducci, Franco Bassanini, Sergio Belardinelli, Pietrangelo Buttafuoco, Enzo Cheli, Felice Giuffré, Giovanni Guzzetta, Andrea Patroni Griffi, Ida Angela Nicotra, Luca Ricolfi, Giovanni Russo, Giulio Terzi di Sant'Agata e Luciano Violante.

Il manifesto ricorda come proprio «nei momenti più delicati nella vita di una nazione» ogni membro della comunità ha «il dovere di agire senza mettere in discussione quel minimo comune denominatore, fondato sulla pari dignità sociale dei cittadini, su cui si regge la convivenza politicamente organizzata». Un principio evocato dalla Costituzione italiana «allorché nell'art. 2 richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, accanto a quelli di solidarietà sociale ed economica», oltre a richiamare, all'articolo successivo e al 21, anche «l'osservanza della pari dignità sociale anche nelle manifestazioni del pensiero e delle opinioni», per imporre, infine, all'articolo 49, «il rispetto del metodo democratico nella competizione tra i partiti».

Ma la campagna elettorale non è cominciata sotto i migliori auspici, e così i firmatari di «Liberi di scegliere» ricordano come «la dialettica democratica, i principi di libertà e rispetto» e la già citata solidarietà politica «postulano la reciproca legittimazione dei concorrenti, il ripudio di ogni atteggiamento di contrapposizione radicale, teso a mettere in discussione il diritto di ciascuna forza politica ad aspirare alla guida del Paese con il consenso degli elettori, così come, ancor di più, forme di discriminazione o di screditamento, da qualsiasi parte provengano, fondate sulle caratteristiche fisiche o sulle posture di chi è considerato avversario e, talvolta, addirittura nemico' politico».

Un passaggio che suona da risposta, per esempio, ai dubbi del New York Times quanto al retaggio di un partito come Fdi, che pure gioca da sempre secondo le regole democratiche. Ecco dunque il richiamo del manifesto a ricordare, che si sia esponenti politici, giornalisti, accademici o semplici cittadini, «il dovere di accettare la fisiologia della competizione politica e gli esiti che gli elettori determineranno». Nessun dubbio, insomma, su quali siano le corrette regole del gioco, tanto più importanti quanto delicato è il momento attuale, spiegano i costituzionalisti, segnato, da «grande instabilità economica, sociale e geopolitica». Un quadro che impone «il ripudio di ogni atteggiamento discriminatorio o delegittimante, che, prescindendo dalla volontà degli elettori e dal rispetto delle normali dinamiche istituzionali e costituzionali, alimenti contrapposizioni radicali, forme di delegittimazione morale, condizioni di sospetto fondate su congetture, narrazioni prive di riscontri o addirittura vere e proprie fake news».

Di seguito il testo dell’appello

Nei momenti più delicati nella vita di una nazione grava in capo a ciascun componente della comunità il dovere di agire senza mettere in discussione quel minimo comune denominatore, fondato sulla pari dignità sociale dei cittadini, su cui si regge la convivenza politicamente organizzata. La Costituzione italiana evoca questo essenziale principio di condotta già nelle sue prime battute, allorché nell’art. 2 richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, accanto a quelli di solidarietà sociale ed economica. La Carta, inoltre, agli art. 3 e 21, richiama all’osservanza della pari dignità sociale anche nelle manifestazioni del pensiero e delle opinioni e all’art. 49 impone il rispetto del metodo democratico nella competizione tra i partiti.

Tra i fondamenti dell’ordinamento repubblicano vi è certamente il diritto-dovere dei cittadini di scegliere liberamente i propri rappresentanti in Parlamento e il correlato diritto di tutti i partiti politici e dei loro esponenti di competere democraticamente per l’acquisizione del consenso, aspirando al governo del Paese secondo la propria visione dell’interesse generale.

La dialettica democratica, i principi di libertà e rispetto, insieme al richiamato dovere inderogabile di solidarietà politica postulano la reciproca legittimazione dei concorrenti, il ripudio di ogni atteggiamento di contrapposizione radicale, teso a mettere in discussione il diritto di ciascuna forza politica ad aspirare alla guida del Paese con il consenso degli elettori, così come, ancor di più, forme di discriminazione o di Di seguito il testo dell’appello:

screditamento, da qualsiasi parte provengano, fondate sulle caratteristiche fisiche o sulle posture di chi è considerato avversario e, talvolta, addirittura “nemico” politico.

Il dovere di accettare la fisiologia della competizione politica e gli esiti che gli elettori determineranno non grava soltanto sui partiti e sui loro esponenti, ma su tutti i soggetti e le componenti della comunità, che, in ogni democrazia pluralista, contribuiscono ad alimentare il dibattito e ad orientare l’opinione pubblica (stampa, accademia, istituzioni economiche e sociali, etc.)

A maggior ragione nei momenti di grande instabilità economica, sociale e geopolitica come quello che stiamo attraversando – con la necessità di mantenere un saldo impegno corale, insieme agli alleati europei e occidentali, contro gravi minacce da ultimo concretizzatesi con l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia – elementari istanze di responsabilità e di “correttezza costituzionale” impongono il ripudio di ogni atteggiamento discriminatorio o delegittimante, che, prescindendo dalla volontà degli elettori e dal rispetto delle normali dinamiche istituzionali e costituzionali, alimenti contrapposizioni radicali, forme di delegittimazione morale, condizioni di sospetto e inquietudine sociale fondate su congetture, narrazioni prive di riscontri o addirittura vere e proprie “fake news”.

Nell’architettura democratica e pluralista della Carta repubblicana ogni diritto e ogni libertà – compresa la libertà di manifestazione del pensiero e quella di stampa – si declinano in parallelo ai doveri di solidarietà, al principio di responsabilità, di osservanza del metodo democratico e all’esigenza di rispetto della dignità della persona.

Auspichiamo, dunque, che tutti i soggetti convolti nella campagna elettorale appena iniziata, ma anche nel dibattito pubblico a questa connesso, rispettino le istanze del pluralismo e del reciproco rispetto, pur nella legittima e necessaria dialettica tra differenti visioni politiche e culturali, affinché possa svolgersi un confronto chiaro e netto tra idee, programmi, progetti alternativi sui quali gli elettori potranno liberamente esprimersi.

Per sottoscrivere il manifesto: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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