Finalmente liberi: con la nave rigassificatore di Piombino l’Italia non dipende più dalla Russia. Sarà una sfida a realizzare un’opera iconica

porterà lavoro e dunque opportunità di futuro al Sud (così si tolgono metri di campo alla criminalità organizzata, altro che le chiacchiere di Scarpinato al Senato),

Andrea Ruggieri — 25 Maggio 2023 ilriformista.it lettura2’

Sì al Ponte sullo Stretto. Senza “se” e senza “ma”. Il Riformista mette ogni giorno, l’una contro l’altra, le tesi del “sì” e del “no” su un tema divisivo e popolare (eutanasia, autonomia, uccidere l’orsa, oggi la penalizzazione incassata dalla Juventus). Scelta molto “televisiva”. Che vuole favorire il confronto tra tesi opposte e di buon livello. Ma oggi fa un’eccezione: il Ponte ci vede non favorevoli; super favorevoli.

Sarà una sfida a realizzare un’opera iconica, porterà lavoro e dunque opportunità di futuro al Sud (così si tolgono metri di campo alla criminalità organizzata, altro che le chiacchiere di Scarpinato al Senato), sanerà decenni di dibattito che altrove nemmeno esisterebbe tra chi sostiene l’ovvio (che il Ponte si faccia) e chi difende la ruota di pietra, agitando il “quell’altrismo” o difendendo il fatto che per fare tre chilometri ci si metta un’ora e mezza tra imbarco, tragitto e discesa, anziché tre godibilissimi minuti, consentendo a chi vive a Reggio Calabria di lavorare a Messina, e viceversa, con evidente guadagno persino dei proprietari di casa che vedranno aumentare il valore della loro proprietà.

Evviva il Ponte sullo Stretto. Che si faccia e si faccia fantastico. Ma il Riformista dice “sì” anche a tutte le altre infrastrutture che rendano l’Italia moderna, sicura, più ricca e – come accadrà col rigassicatore di Piombino – indipendente (in questo caso dal gas russo) e dunque padrona del proprio destino. Più infrastrutture significano più libertà: perciò sosteniamo convintamente il partito del Sì alle opere (che al Sud annovera la new entry di Roberto Occhiuto Presidente della Calabria, il quale sgomita da 18 mesi per il rigassificatore a Gioia Tauro), contro quello del No, che è ahimè trasversale. Dell’avversione ideologica di

Pd e Cinquestelle sappiamo da tempo: la responsabile ambiente Pd è contraria al termovalorizzatore come i grillini (evidentemente preferiscono la monnezza per strada e le bollette salate); i quali sul Blog delle Stelle (cadenti) definivano l’ipotesi del crollo del ponte Morandi “una favoletta del partito del cemento che vuole l’inutile Gronda”.

L’unica volta che ho sentito un esponente grillino esaltare un’opera fu quando il Ministro Toninelli (lo è stato davvero, non è uno scherzo,

al massimo un ossimoro) raccontava di imprenditori estasiati dal tunnel del Brennero, che non esisteva. Ma come dimenticare che il Sindaco di Piombino contrario a ospitare il rigassificatore è di Fratelli d’Italia e che sul referendum sulle trivellazioni di qualche anno fa, persino Forza Italia in Puglia sosteneva il No-Triv?

Cari politici, siate ambiziosi, e spiegate le cose alla gente. Vi seguirà. Il futuro dell’Italia è ben più importante di una manciata di voti che ritenete utili alla vostra singola poltrona e carriera. Noi abbiamo talento. Facciamolo fruttare. Altrimenti sarà, per definizione tautologia, uno spreco. Imperdonabile.

Andrea Ruggieri

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