Lettere al Direttore Il Foglio 12.5.2015

La Consulta fa politica? Cameron e i perdenti di successo

1-Al direttore - Stefano Micossi l’ha definita irresponsabile, e io sono d’accordo con lui. Parlo della sentenza della Corte costituzionale sulle pensioni.

Nessuna persona ragionevole può negare che la sua attività di sindacato delle leggi è sempre attenta a considerazioni anche di ordine politico. Mi chiedo, quindi, se qualche giudice della Consulta (in particolare il suo presidente, il cui voto vale doppio) non abbia voluto punire l’odiato governo, reo di aver mandato in pensione anticipata i mummificati magistrati ultrasettantenni e di aver accorciato le ferie di quelli in servizio. Come diceva Andreotti, a pensar male… Qualche volta temo che Renzi possa fare la fine di Gorbaciov. Ho infatti il sospetto che l’Italia sia come l’Unione sovietica: irriformabile.

Michele Magno

Punire mi sembra troppo. Ma che ci sia una connotazione politica forte, nella sentenza della Corte, mi sembra piuttosto evidente. E quando si parla di welfare, si sa, il diritto non è mai neutro.

2-Al direttore - Per la destra di casa nostra, affittasi Cameron con vista.

Gino Roca

3-Al direttore - In Inghilterra, perse le elezioni, tre leader hanno lasciato. I partiti sono rimasti. In Italia, perse le elezioni, i leader (sic) rimangono e i partiti cambiano nome.

Roberto Bellia

Il problema non è dimettersi o non dimettersi. Il problema è avere la certezza che dietro di te ci sia qualcuno che possa prendere il tuo posto. In Inghilterra i possibili successori del perdente Ed Miliband sono tantissimi. E uno di questi, tra l’altro, è, a suo modo, un perdente di successo: David Miliband.

4-Al direttore - Nel sud del Mediterraneo c’è un via vai di navi in soccorso dei migranti provenienti dal nord Africa. Ieri la fregata tedesca Hessen ha preso a bordo circa 200 persone in balìa del mare e li sbarcherà in un porto italiano ancora da destinare! Ecco, qui mi fermo e domando: che significa? Non solo le altre nazioni europee rifiutano i migranti, ma addirittura si prodigano per “riempire” l’Italia! E noi saremmo i razzisti? Le coste francesi, spagnole, portoghesi e maltesi sono altrettanto comode e vicine: sono anch’esse “Europa”, chi ha deciso lo sbarco da noi e non da loro? Renzi, Alfano, i prefetti o chi? Questa decisione va conosciuta. Oppure è la Merkel? “Soccorrerli e rifilarli agli italiani” è la parola d’ordine? Vorremmo saperlo ora, prima delle mini elezioni regionali “per vedere l’effetto che fa”.

Leopoldo Chiappini

Fino a che l’Europa e la comunità internazionale si occuperanno solo di quel che succede nel mare, con i migranti, e non metteranno piede sulle coste dei paesi da cui partono i migranti non ci sarà nessuna tragedia che potrà essere evitata, purtroppo.

5-Al direttore - Ho letto solo oggi, sabato, la colonna di Nicoletta Tiliacos, “Fantasmi a Roma”, pubblicata ieri. A proposito del Kircher potrei aggiungere che quando la mia indimenticabile maestra Giorgina Cesari Monti, nel 1953 o 1954, quarta o quinta elementare, ci portò a visitare il museo preistorico ed etnografico Pigorini, allora ancora nelle sale del Collegio Romano, non ne parlava come di museo Pigorini, nome che appresi una trentina di anni dopo, ma come di museo kircheriano.

Guido Parravicini

6-Al direttore - L’argomento decisivo (di fatto, l’unico) del presidente Renzi e della ministra Boschi a sostegno della loro legge elettorale è stato che “la sera delle votazioni si sa chi ha vinto e governa”. Il premier inglese Cameron li ha subito smentiti con i fatti. E pare che non abbia intenzione di importare l’Italicum, come improvvidamente aveva previsto Renzi. Dunque, resta provato che l’argomento era falso oppure pretestuoso. Comunque una brutta e poco onorevole bugia, reiterata dentro e fuori del Parlamento.

Pietro Di Muccio

Non ha bisogno di importare l’Italicum, Cameron, perché non gli converrebbe – considerando che il (fantastico) modello del collegio uninominale inglese assegna tutto e subito al vincitore, mentre in Italia con lo stesso risultato elettorale Cameron sarebbe stato costretto ad andare al ballottaggio e a ottenere al massimo il 54 per cento dei seggi. L’Italicum non è la legge migliore del mondo ma è una buona legge. E vedo con piacere che anche molti osservatori di centrodestra che fino a qualche giorno fa ringhiavano, commentando la nuova legge elettorale, hanno capito che l’Italicum (grazie al premio alla lista) è la migliore legge che poteva sognare un centrodestra che vuole provare a tornare vincente.

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