Renzi sta rimettendo i sindacati al loro posto

Massimo D'Alema, che certo con Renzi non ha mai avuto feeling, li definiva simpaticamente «i tre porcellini».

di Sergio Luciano Italia Oggi 13.5.2015

Eppure, nonostante tante vecchie ruggini interne alla sinistra tra il «partito guida» e i sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil), mai prima d'ora lo scontro era stato altrettanto aperto. La battuta stroncante di Maria Elena Boschi («una scuola solo in mano ai sindacati non funziona») e la replica sindacale durissima è solo l'ennesimo suggello di una strategia di «disintermediazione» del governo rispetto a tutti i cosiddetti «corpi intermedi» (i sindacati dei lavoratori, ma anche quelli dei datori di lavoro, per quanto la Confindustria sembri non capirlo). Come tutti i capi carismatici, Renzi vuol parlare direttamente al popolo e solo al popolo. Inintermediari. E quindi...

Ma, chiacchiere a parte, il governo ha torto o a ragione? Magari fosse facile stabilirlo. Forse l'unica verità è che i sindacati italiani sono stati promotori del «consociativismo» che ha guidato la nostra società. Gestendo contrapposizioni ma anche conciliazioni, rotture ma anche spartizioni, crisi e bonanze. Quindi è colpa «anche» loro, di tutto: dell'inefficienza dello Stato, dell'iperburocratismo, dell'oppressione fiscale, delle sperequazioni pensionistiche, del crollo della competitività. Basta questa corresponsabilità per «rottamarli»? No, perchè c'è un pericolo in questa sorta di «de-sindacatizzazione» della società italiana. Senza i sindacati a mediare, probabilmente a Piombino non sarebbero stati salvati 2200 posti di lavoro; la stessa Fiat non si sarebbe salvata, perché ciò è accaduto anche grazie alla disponibilità dei sindacati, non solo americani. E gli esempi potrebbero essere centinaia e migliaia. Chi scrive, neoassunto in un giornale importante, si sentì chiamare da un sindacalista mai conosciuto prima che gli disse (mentendo): «Sappi che il tuo posto lo devi a noi», e ne rimase disgustato; ma fu anche grazie all'iniziativa del sindacato che ottenne giustizia, con altri, contro un editore bancarottiere...

I sindacati non sono né meglio né peggio dei politici. Quindi, dal bilanciamento tra i rispettivi difetti può scaturire una sintesi migliore di qualunque operato unilaterale. Perciò, anche il sindacato ha il suo perché.

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