Da Bersani a D'Alema, ecco chi lascia Renzi per la Syriza italiana 40 deputati e 20-25 senatori

della minoranza dem sono pronti a lasciare Renzi per la nascente Syriza italiana.

Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74) Affaritaliani

Fuga anche dall'Ncd. Ecco perché a settembre il sostegno di Berlusconi al governo potrebbe diventare determinante

Il progetto che vedrà la nascita della Syriza italiana a settembre sta spingendo molti esponenti della sinistra Pd fuori dal partito di Matteo Renzi. Subito dopo l'estate, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, vedrà la luce la nuova formazione di sinistra che unirà Sel, Rifondazione Comunista e gli ex dem Pippo Civati e Stefano Fassina. Probabile leader Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale del movimento di Nichi Vendola. Trattative in corso anche con i Verdi e l'Italia dei Valori. Il progetto è molto ambizioso e punta a costruire una sinistra di governo seguendo l'esempio di Alexis Tsipras.

Nella minoranza del Pd in molti, a microfono spento, guardano con attenzione a questo cantiere. Stando alle indiscrezioni raccolte da Affari, Pierluigi Bersani, Gianni Cuperlo, Massimo D'Alema, Alfredo D'Attorre, Rosy Bindi e Roberto Speranza (e molti altri) potrebbero nei prossimi mesi lasciare il Pd di Renzi per adirire al nuovo soggetto politico di sinistra. I deputati pronti a seguire l'esempio di Fassina e Civati sarebbero in tutto una quarantina mentre i senatori tra i 20 e i 25. Tra loro Manuel Gotor, Vannino Chiti e Corradino Mineo. Se i numeri fossero questi a Palazzo Madama il premier non avrebbe più la maggioranza e l'ingresso dei 10 verdiniani, i neo-responsabili, non sarebbe sufficiente. Anche e soprattutto perché 5-6 senatori Ncd starebbero guardando con attenzione ai Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto e, quindi, potrebbero passare all'opposizione.

Ecco perché Silvio Berlusconi ha ammorbidio i toni con il governo e con il presidente del Consiglio. Per evitare il ritorno alle urne, uno spauracchio per l'ex Cavaliere che teme la forza di Salvini, Forza Italia potrebbe dare l'appoggio esterno all'esecutivo o, se Renzi fosse d'accordo, addirittura entrare in maggioranza con un rimpasto che sancirebbe il ritorno delle larghe intese. L'obiettivo è evitare le elezioni anticipate. Anche il premier ora ha paura del voto vista la crescita continua del Movimento 5 Stelle, che con l'Italicum potrebbe vincere al ballottaggio

Categoria Italia

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata