Premi ai comuni che si fondono

(Un vecchio Sindaco che se ne intende ha detto : senza obbligatorietà non succede nulla. Contro ci sono i politici e i residenti storici)

Di Francesco Cerisano Italia Oggi 11.12.2015

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Premi ai comuni che si uniscono o si fondono. Una quota del fondo di solidarietà comunale non inferiore a 30 milioni di euro andrà ad incrementare i contributi per le unioni e ulteriori 30 milioni saranno accantonati per le fusioni. In entrambi i casi ad accedere ai contributi non saranno solo gli enti di nuova creazione ma anche quelli già costituiti a partire dal 2014. Dal 2016 il contributo straordinario a favore degli enti che procedono a fusione sale dal 20 al 40% dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010 «in misura non superiore a 2 milioni di euro per singolo beneficiario». In caso di fabbisogno eccedente le disponibilità verrà «data priorità alle fusioni o incorporazioni aventi maggiore anzianità» e le «eventuali disponibilità eccedenti rispetto al fabbisogno» saranno ripartite a favore degli stessi enti sulla base della «popolazione» e del «numero dei comuni originari». Sara’ comunque data priorita’ alle fusioni o incorporazioni con maggiore anzianita’. Le modalita’ di ripartizione del contributo saranno stabilite con decreto del ministero dell’interno, sentita la Conferenza Stato-citta’. E’ quanto prevede un emendamento del Pd alla legge di stabilità 2016, riformulato e approvato dalla commissione bilancio della camera. A volere fortemente la modifica è stata l’Anci, da sempre fautrice di un modello di associazionismo comunale basato su unioni e fusioni. «Dopo lo sblocco degli avanzi di amministrazione per i comuni virtuosi e le modifiche al Patto di stabilità interno, serviva un incentivo maggiore sulla parte di spesa corrente dei bilanci: l’emendamento approvato va in questa direzione», ha commentato il vicepresidente dell’Associazione e sindaco di Pesaro, Matteo Ricci. «Ora ci aspettiamo che venga sospeso il termine del 31 dicembre per la gestione associata delle funzioni», ha osservato il coordinatore nazionale dei piccoli comuni Massimo Castelli. «Una riforma completa e reale non può prescindere dall’istituzione di ambiti ottimali per le gestioni associate. Si tratta di un`opportunità per l`intero sistema». La giornata di ieri in commissione bilancio ha visto il deposito da parte del governo di un pacchetto di emendamenti molto variegato in cui spicca la soppressione della commissione per l’attuazione del federalismo Fiscale (Copaff) che sara’ sostituita da una Commissione tecnica per i fabbisogni standard (Ctfs). La commissione dovrà garantire una più semplice e veloce procedura per l’approvazione delle note metodologiche e dei fabbisogni standard. Verrà istituita presso il ministero dell’economia e delle finanze e sara’ formata da 11 componenti, di cui uno con funzioni di presidente, nominato da palazzo Chigi

Categoria Italia

COMMENTI

Opact. Un vecchio Sindaco che se ne intende ha detto : senza obbligatorietà non succede nulla. Contro ci sono i politici locali e i residenti storici. I politici locali perché più si allarga la base elettorale meno possibilità ci sono per rimanere in Consiglio C. o sostituirsi a quelli esistenti. Perché la politica e il reclutamento poggia sul consenso comunale-locale, fra le conoscenze. I cittadini credono ancora alle riunioni in stalla la sera e ai canti e  non si accorgono che fuori iol mondo è tutto diverso. Il problema è sul tappeto da oltre 20 anni !!!

Insomma unioni fusioni niente da fare. Al massimo Associazioni che possono accontentare tutti.

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