BORDIN LINE. L'inutile retorica di Michele Emiliano sul disastro ferroviario in Puglia

Un certo tipo di enfasi e di retorica non era però necessario. Per esempio “senza guardare in faccia nessuno”

di Massimo Bordin | 13 Agosto 2016 ore 06:20  Foglio

“A un mese dal 12 luglio, il dolore che ci spinge a cercare la verità con ogni mezzo al fianco delle vittime senza guardare in faccia nessuno.” Il governatore pugliese Michele Emiliano ha ricordato così a un mese dall’evento, come era giusto fare, il tragico incidente ferroviario nella sua regione. Un certo tipo di enfasi e di retorica non era però necessario. Per esempio “senza guardare in faccia nessuno” è una evidente rassicurazione rispetto a certe foto dove rappresentanti della procura mettevano in primo piano altre parti del corpo.

Ma non è più tanto questo il problema, risolto nell’unico modo possibile dal procuratore capo. Piuttosto, il governatore Emiliano, che è governatore pro tempore ma è rimasto un pubblico ministero, non può non convenire che il fine di un procedimento penale sia appurare  i reati e le responsabilità personali. La verità è parola troppo impegnativa, come del resto il dolore, quello che porta a pensare “Non può essere vero” di fronte alla notizia di una tragedia. Ecco, quel dolore non può spingere a nessuna verità, tanto meno se cercata “con ogni mezzo”. Solo ad altri dolori. Sembra proprio un altro caso in cui parole messe in riga ordinatamente finiscano per generare inquietudini ben più serie della pruderie per una immagine femminile un po’ discinta.

Categoria Rubriche

Per accedere all'area riservata