Lettere al Direttore Foglio 21.7.2015

Le tasse, Renzi e la direzione da seguire. La dottrina Schäuble spiegata ai furboni

1-Al direttore - La Ciliegia è stata capace di prevedere con largo anticipo (anche perché evidentemente si

era bene informata) la progettata operazione renziana di riduzione fiscale, che oscillerebbe tra i 35 i 40 e i 50 miliardi, a seconda degli anni di riferimento. Ma nell’editoriale sul Foglio, il cui contenuto sulle prime fu smentito da Palazzo Chigi, veniva correttamente tratta la deduzione della necessità dello sforamento temporaneo del rapporto deficit/Pil, sulla base di un negoziato con Bruxelles. Comunque, la Ciliegia riteneva giustamente obbligatorio far seguire all’annuncio della detassazione l’indicazione del reperimento delle occorrenti risorse (del resto, dopo che il Foglio ha condiviso Schäuble sulla Grecia, avrebbe mai potuto essere lassista in casa propria?). Per ora, da Renzi viene, invece, solo l’indicazione dell’improbabile – per mille ragioni – risultato di una nuova edizione della spending review. Per il resto, sembra che si agirebbe attivando la clausola per le riforme all’interno del suddetto rapporto. Ma ancora è tutto assai nebuloso. E, poi, qual è il parere del ministro dell’Economia?

Angelo De Mattia

Le strade sono due e non è detto che una escluda l’altra: sforare il deficit andando ben oltre l’1,8 per cento del 2015 (ma oggi non si può dire fino in fondo, lo si può solo accennare, i tempi per i negoziati arriveranno); e intervenire sulla spesa pubblica, rendendola più produttiva, e mettendo in cassa quei 17 miliardi che il governo aveva promesso di risparmiare tra questo e il prossimo anno. Si può dubitare che alla fine Renzi riesca a realizzare la sua rivoluzione copernicana ma non si può dubitare a meno che non si sia un pochino in malafede che la direzione sia quella giusta: tagliare le tasse per non tagliare le gambe al paese. Vigileremo ma si può fare.

2-Al direttore - Parafrasando: “Ogni scoop ha le sue spine”. Per Renzi viene a fagiolo: “La tua festa, ch’anco tardi a venir, non ti sia grave”. Stiamo vivendo intensamente l’effervescenza del Sabato, sapremo apprezzare la lieve, rilassante noiosità della Domenica? Considerando che è una Domenica che manca da secoli, vale la pena provarla.

Moreno Lupi

3-Al direttore - E bravo questo Wolfgang Schäuble. Fedele e occhiuto cane da guardia, stabilmente allocato nella guardiola del condominio Europa. Di un condominio scricchiolante, costruito senza aver consultato prima geologi e ingegneri calcolatori. Di un condominio tipo commedia hollywoodiana stile anni Cinquanta, “Tutti insieme, appassionatamente”, “Sette spose per sette fratelli”. Ora dite voi, popolo di italiani risparmiatori, voi che avete fatto mille sacrifici per poter ottenere la vostra fetta di un caseggiato, voi che avete tutelato i vostri striminziti guadagni per vivere decorosamente, in quel condominio, voi dico: fareste cassa comune con i vostri condomini, vi siedereste a un desco comune, costruireste uno stabile sfarzoso dove installare i vostri costosissimi consulenti, stabile munito di canile a disposizione del vostro serio ed imparziale Wolfgang? Se, come credo io, siete capaci di annusare la cruda realtà, rifiutereste a priori ogni ipotesi del genere. Loro no! Loro sono i “governanti”! Ora aspettiamo con trepida impazienza, di vedere come, i vari Wolfgang a ciò delegati, riusciranno a plasmare un penisolano del Peloponneso e farlo ragionare prussianamente, o far bere Ouzo a un tifoso del Bayern Monaco.

Franco Brezzi

La dottrina Schäuble, al netto delle chiacchiere, è lineare e vincente: se vuoi fare il rivoluzionario e sfasciare tutto la porta d’uscita è quella lì in fondo; se vuoi stare in Europa e avere aiuti finanziari in cambio di riforme devi fare le riforme che ti chiede chi ti offre gli aiuti finanziari. A questa dottrina manca un solo passaggio che va verificato e che va testato nei prossimi mesi: dimostrare che per i paesi che hanno fatto un po’ di compiti a casa l’inflessibilità può trasformarsi in flessibilità. Non esiste, a nostro modo, una via migliore per combattere il populismo dei Madoff della democrazia se non seguire con intelligenza i tre punti dell’unica dottrina politica possibile oggi in Europa.

4-Al direttore - Crocetta, Marino e altri nascondono dietro il moralismo la loro incapacità di governare città o regioni che siano. Altri, sempre del Pd, aggiungono al moralismo un buonismo becero che irrita non poco i loro “governati”. Renzi non so se avrà il coraggio di cambiare nel modo che lei suggerisce.

Maria Pia Banchelli

5-Al direttore - Certe notizie fanno male solo a leggerle. Ma di fronte all’orrore non si può tacere, o con che diritto potremo ancora dirci umani? Nei giorni scorsi Lifenews ha pubblicato un doppio, agghiacciante video dove viene documentata in modo inoppugnabile l’orrenda storia che ha per protagonista la Planned Parenthood Federation (Ippf), la maggiore ong abortista al mondo. Nel primo video appare uno dei pezzi grossi di questa ong, un medico, che descrive come l’istituto per cui lavora venda parti del corpo dei bambini abortiti. Avete letto bene: vengono vendute parti del corpo di bambini abortiti. Il secondo video ha invece come protagonista tale dottoressa Nucatola, la cui qualifica è senior director del servizio medico dell’ong, che a rendere ancora più macabro il quadro ammette che per fornire parti del corpo integre, l’ong in questione usa anche bambini abortiti tramite aborto tardivo (partial-birth abortions). Per i dettagli chi vorrà potrà visionare direttamente i filmati. Aggiungo solo che sotto i nostri occhi, nella patria dei diritti, nella civilissima America, per di più in barba alla legge federale, sta andando in onda questo film dell’orrore. Solo che non è un film. Tornano alla mente le profetiche parole pronunciate da san Giovanni Paolo II, durante l’udienza dell’11 dicembre 2002: “Dio non si rivela più, sembra nascondersi nel suo cielo, in silenzio, quasi disgustato dalle azioni dell’umanità”. 

Luca Del Pozzo

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