Lettere al Direttore Il Foglio 3.10.2015

Il Cav.: opposizione dura a chi? Una notizia che oggi troverete nascosta. Quando nel giardino dell’Ulivo si coltivavano altri fiori, anch’essi dal nome non proprio esotico: Antonio Di Pietro, Lamberto Dini, Clemente Mastella, Franco Turigliatto, Oliviero Diliberto, Marco Rizzo, Alfonso Pecoraro Scanio

1-Al direttore - Evidentemente, viste le attuali posizioni del senatore a vita Mario Monti, si deve convenire che fu un abbaglio considerare l’allora premier Monti come l’incarnazione dello spirito della depoliticizzazione della democrazia, sulla quale il Foglio aveva aperto un suggestivo dibattito. Per una felice coincidenza, nello stesso numero del quotidiano di venerdì scorso, nel quale Lo Prete riflette su questa parabola, Brambilla scrive della credibilità ammaccata dei banchieri centrali che, a loro volta, incarnano la tecnocrazia. In effetti, quanto a questi ultimi, è dominante l’errore di voler continuare ad attribuire loro una funzione di supplenza delle scelte politiche che non compete loro, a volte, paradossalmente, trascurando, invece, di rilevare attribuzioni che dovrebbero esercitare. Occorrerebbe riprendere questa discussione alla luce degli eventi nel frattempo verificatisi e anche della situazione italiana. Per esempio, quello renziano potrebbe considerarsi come un caso di una iniziale depoliticizzazione o non sarebbe piuttosto un’iperpoliticizzazione della democrazia, sia pure attraverso l’esaltazione del ruolo del leader, con tutte le conseguenze? Con i più cordiali saluti.

Angelo De Mattia

2-Al direttore - I giornali delle ultime 48 ore scrivono che Verdini è alle prese con il pallottoliere per mettere in sicurezza il governo, che il premier difenderà a Bruxelles l’abolizione della tassa sulla prima casa, che la maggioranza vuole asfaltare RaiTre, che il ddl sulle unioni gay è finito in un cassetto e che il ponte sullo Stretto si farà. Poi ho letto che il Cav. ha annunciato opposizione dura. A chi?

Mario Landolfi

Berlusconi e Renzi hanno gli stessi nemici. Prima il centrodestra se ne farà una ragione e capirà il fenomeno e prima avrà la possibilità di affrontarlo come si deve e magari persino di rinascere.

3-Al direttore - Pier Luigi Bersani non vuole Denis Verdini nel suo giardino, e il suo seguace Miguel Gotor ha “provato un sincero imbarazzo nel constatare che le scelte del Pd erano sostenute anche da certi senatori verdiniani…”. Forse rimpiangeva i tempi in cui nel giardino dell’Ulivo si coltivavano altri fiori, anch’essi dal nome non proprio esotico: Antonio Di Pietro, Lamberto Dini, Clemente Mastella, Franco Turigliatto, Oliviero Diliberto, Marco Rizzo, Alfonso Pecoraro Scanio. Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, Paolo Romani, ci ha tenuto a ricordare ai suoi colleghi della maggioranza che “il Nazareno è morto”. Lo sapevamo. Solo che tre giorni dopo risorse.

Michele Magno

4-Al direttore - Leggo sulle agenzie che “il gup del tribunale di Milano Alessandra Clemente ha prosciolto Paolo Scaroni, ex ad di Eni, dall’accusa di corruzione internazionale nel procedimento relativo al presunto pagamento di 198 milioni di euro di tangenti in Algeria per far ottenere a Saipem (partecipata da Eni) appalti da 8 miliardi di euro”. Glielo segnalo solo perché so già che quando leggero in questi giorni i quotidiani e noterò le differenze di spazio tra la notizia dell’indagine e la notizia del proscioglimento mi verrà una bile grande così.

Marco Martini

5-Al direttore - Alla fine viene buona la definizione churchilliana della Russia, insomma è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro un enigma. E l’enigma è Twitter. Se da cinque anni continua a non generare utili e ad accumulare prestiti, se è superato da Facebook, da Instagram e da Snapchat,manco fosse una Duna costretta a vedersela con una Ferrari. Insomma se l’insuccesso rischia di dargli alla testa il solo a poter spiegare il perché è l’uomo che l’ha inventato, Jack Dorsey. Solo che per essere coerente dovrebbe farlo in centoquaranta caratteri.

Gino Roca

6-Al direttore - Berlusconi dichiara di voler fare il regista del centrodestra e di lasciare ad altri il compito di candidarsi a premier. Grazie, presidente, ora è molto più facile creare una coalizione e decidere, se necessario anche con le primarie, chi dovrà essere l’avversario di Renzi alle prossime elezioni (!?). Vedremo se gli elettori dell’area moderata avranno la forza di evitare contrasti pur di sconfiggere la sinistra e se i leader dei vari partiti e movimenti sapranno anche loro fare un passo indietro, in base ai consensi avuti finora dagli elettori: i numeri non sono un’opinione! Berlusconi faccia il regista e dia le regole, poi si vedrà chi avrà o meno a cuore il successo del gruppo e la sconfitta degli avversari, in una democrazia di possibile alternanza. Finalmente! Dopo lo sfacelo di promesse e inadempienze dell’ ex sindaco di Firenze e dopo tutto ciò che la “maggioranza” e il governo hanno fatto e non fatto, non sarà difficile far meglio e stilare un programma elettorale che metta d’accordo tutta la coalizione. Auguri e buon compleanno, presidente.

Leopoldo Chiappini

Categoria Rubriche

Per accedere all'area riservata