Lettere al Direttore Il Foglio 11.11.2015

Da Keynes al biscottone, idee da rivedere per una destra up to date. Storia di generazioni diverse da quella di Giorgio La Malfa e Francesco Giavazzi e a prescindere da quella di Renzi e Fassina

1-Al direttore - Keynes fu liberale autentico, eppure il liberismo (Mises, Hayek, Einaudi) lo scelse come bersaglio polemico. Storia di generazioni diverse da quella di Giorgio La Malfa e Francesco Giavazzi e a prescindere da quella di Renzi e Fassina. Giuliano Ferrara teme di smarrirsi e ricorre all’invettiva: “Borghesi vil razza dannata”, ma poi ammette che lo spirito antiborghese non si porta più. A suo tempo, del resto, Benedetto Croce aveva parlato di un equivoco concetto storico: la borghesia. Quasi volesse esorcizzare le lunghe stagioni in cui borghesi sarebbero stati rubricati Thomas Mann prima e… Licio Gelli poi.

Luigi Compagna

2-Al direttore - Nel brillante ed eclettico quadro che Giuliano Ferrara ha scritto sul Foglio del 10 novembre a proposito dei “Borghesi vil razza dannata” si afferma che J. M. Keynes, dopo la rivoluzione da lui realizzata nella disciplina economica e nella stessa vita pubblica, fu superato in breccia dai liberisti. Che questi abbiano introdotto, in tale disciplina, elementi e concetti prima trascurati non vi è dubbio. Ma dubbio vi è, ed è forte, sul fatto che il grande economista sia stato superato, se si eccettuano alcune vulgate della sua opera non attribuibili al keynesiano Keynes e gli aspetti più legati alla trasformazione dell’economia. Ma i pilastri della visione di Keynes restano tuttora ampiamente validi: del resto, non si è affrontata, soprattutto negli Usa, la tempesta finanziaria globale  proprio avendo presenti gli insegnamenti keynesiani sulla crisi degli anni Trenta del secolo scorso? E non si sarebbe potuto fare di più se quella lezione fosse stata meglio recepita in Europa, dove alla fine ha prevalso la linea dell’austerità espansiva che ha finito con il creare non pochi danni? E, nelle politiche degli stessi presidenti Usa repubblicani non vi è stata una dose, magari inconsapevole, di impostazione keynesiana? Non si vuole, qui, la santificazione di colui che promosse una vera rivoluzione copernicana, ma solo sottolineare la perdurante validità di molti suoi insegnamenti sui quali ben potrebbero convergere borghesi di diversa estrazione, sulla scia anche di alcuni dei concetti esposti da Ferrara. Con i più cordiali saluti.

Angelo De Mattia

3-Al direttore - Leggo in ogni dove (Antonio Polito sul Corsera su tutti) che il Cav. non aveva alternative, per la sua sopravvivenza politica, se non quella di allearsi con la Lega più estremista di sempre (sottolineo che con Salvini il partito è diventato estremo ai massimi termini). Non è vero, perché l’alternativa c’era ed era quella di raccogliere Alfano, Fitto e tutti i moderati di Forza Italia per fare un partito di liberali moderati che a mio avviso gira e rigira rappresentano la maggioranza degli italiani, e uniti avrebbero tutte le carte in regola per vincere. Peccato. 

Roberto Carletti

4-Al direttore - Vorrei sfatare il mito della Lega che “amministra bene” alcune regioni del nord: il gap qualità amministrativa nord-sud è sempre quello da almeno 40 anni, anzi la differenza nord-sud nei servizi pubblici, dalla scuola alla sanità, si è parecchio ridotta perché 40 anni fa il Meridione italiano ci sembrava davvero “Africa”, quindi le performance, della Dc e del Pci, “nordiste” erano anche allora di gran lunga migliori di quelle “sudiste”. Lega, Pd, eccetera, non hanno alcun merito: il nord Italia è sempre amministrato meglio per un lunghissimo elenco di ragioni ma tra queste non c’è la specificità del partito politico.

Massimiliano Mirri

5-Al direttore - Se questo è il centrodestra che avanza, non si capisce: punto. Non solo in economia. I candidati sindaci di Milano, Roma, Napoli, Bologna, ecc.? Ne parliamo da domani. Europa? Euro? Ne parliamo da dopodomani. Berlusconi? Prove tecniche di biscottone. Lui pare contento così. Anche Brunetta.

Roberto Cattani

Categoria Rubriche 

Per accedere all'area riservata