Lettere al Direttore Il Foglio 9.1.2016

Dove Grillo governa, non riesce a governare. E Roma? Molti pop corn. Dire che a Quarto i voti della camorra al M5s non sono stati decisivi (Grillo) è come dire che la propria moglie è stata solo un po’ incinta

1-Al direttore - Effettivamente la tesi che vorrebbe un Mario Draghi ingannato dai politici – quasi fosse un marziano che non conosce le diverse posizioni dei governi – non regge, come giustamente scrive il Foglio dell’8 gennaio. Le misure non convenzionali di politica monetaria egli avrebbe comunque dovuto vararle. Se il seguito delle politiche economiche, a livello europeo e nazionale, non è stato quello sperato, l’inadeguatezza chiama in ballo la responsabilità dei singoli governi. Piuttosto, oggi alla Bce si presenta l’esigenza di trarre anticipatamente una valutazione dal fatto che i prezzi non si schiodano dall’area della deflazione, per cui sarebbe necessario, modificando il programma predisposto, rafforzare ancora il  Quantitative easing o aggiungere il ricorso ad altri mezzi non convenzionali, in ottemperanza al mandato per la stabilità dei prezzi assegnato all’Istituto dal Trattato Ue. Ma anche un’azione del genere, se non trova un raccordo con le misure di Vigilanza bancaria, fino all’impiego di strumenti di quest’ultima per finalità di politica monetaria, rischia di non conseguire i risultati sperati in tempi non lunghi. E, invece, il contesto globale, con le turbolenze finanziarie indotte, come primum movens, dalla situazione della Cina induce a un ruolo ancora più attivo della politica monetaria raccordata con la Vigilanza, dalla quale oggi appare nettamente divaricata e per responsabilità di quest’ultima. Poi vi è il ruolo, non certo secondario, delle politiche economiche, per responsabilizzare le quali, però, la Bce non potrebbe omettere di compiere il proprio dovere o corrispondervi solo parzialmente (Guido Carli avrebbe parlato di “atto di sedizione” per una tale eventualità che, ritengo, non passi  neppure per la testa di Draghi e degli altri esponenti dell’Istituto). Con i più cordiali saluti.

Angelo De Mattia

2-Al direttore - Dire che a Quarto i voti della camorra al M5s non sono stati decisivi (Grillo) è come dire che la propria moglie è stata solo un po’ incinta. Cari pentastellati, attenti: così rischiate di andare Di Maio in peggio.

Michele Magno

Dove Grillo governa, non riesce a governare. Dove riesce a governare, Grillo scomunica chi governa. E tra poco c’è la campagna romana. Slurp. Chi porta i pop corn?

3-Al direttore - Caro Mariarosa Mancuso. La ringraziamo per averci sollecitato con la sua domanda: cosa pensano i 100autori del bel successo del film “Quo vado?”. Lei ci dà infatti l’opportunità di dire che la nostra associazione (che rappresenta sia Paolo Sorrentino che i fratelli Vanzina, Carlo Verdone, Paolo Virzì, Daniele Luchetti, Marco Bellocchio e oltre 500 autori di cinema, televisione, documentario e animazione) non può che gioirne. Che autori del cinema italiano ottengano un grande riconoscimento di pubblico è un’ottima cosa, come lo sono i successi che il cinema italiano ottiene all’estero nei grandi festival internazionali o all’Oscar; o anche solo il fatto che ogni anno esordiscano nuovi autori, che ci auguriamo possano diventare i Sorrentino o gli Zalone del futuro. Del resto, il nostro manifesto del 2008 lo dice chiaramente: l’associazione è nata per difendere le libertà artistiche, morali e professionali degli autori, ma soprattutto la libertà degli spettatori di poter scegliere cosa vedere. Ogni genere di film, perché una cinematografia sana deve saper proporre prodotti molto diversi fra loro. Quanto ai registi e agli autori “con posto fisso”, noi non ne abbiamo mai conosciuti. I finanziamenti pubblici sono ottenuti attraverso una selezione che non è facile superare, e questo capita meno di quanto si pensi nella vita di un autore. Quei finanziamenti, oltre a permettere la realizzazione dei film, e a essere restituiti nel caso il film produca  sufficienti incassi, generano anche opportunità di lavoro per diverse migliaia di persone che non sono autori. Con l’occasione, ci lasci anzi dire che i finanziamenti (questi a fondo perduto) ottenuti dal giornale per cui lei scrive (ammontanti a 50 milioni 899.407 di euro fino al 31/12/2014) ci sembrano invece ben spesi, perché riteniamo che quel quotidiano (benché purtroppo siano davvero in pochi a leggerlo) sia una voce importante nel nostro panorama culturale, pur non proponendo i contenuti che “fanno ammazzare dal ridere” che lei sembra prediligere. Un saluto dai 100autori

Associazione 100autori

4-Al direttore - Ognuno ha il Fico che si merita. Io le prossime elezioni vado a votare in Slovacchia.

Francesco Casacci

5-Al direttore - Il Corrierone assicura che nel documento di riforma contrattuale che i sindacati stanno per varare, c’è un capitolo dedicato alla rinascita del Cnel. Se così fosse non sarebbe fuor di luogo dire che i sindacati, ormai sull’orlo del baratro, con questo documento fanno un bel salto in avanti.

Valerio Gironi

Per accedere all'area riservata