LIST. Lo strano caso del prelievo fiscale sui carburanti in Italia

Di Maio, la rising star del Movimento 5Stelle, inamidato come un damerino, è passato dalla prima pagina del Financial Times al brogliaccio giudiziario della Campania Infelix

di Mario Sechi | 12 Gennaio 2016 ore 11:35

Titoli. No, non è degno di George Simenon il caso dei pentastellati di Quarto, è lo specchio del grillismo: la sparo grossa in pubblico, sono roboante e pronto all’applauso automatico, poi dietro le quinte mi contraddico e mi affaccendo nel tran tran. Prendete Di Maio, la rising star del Movimento 5Stelle, inamidato come un damerino, è passato dalla prima pagina del Financial Times al brogliaccio giudiziario della Campania Infelix. E’ la legge del contrappasso, Dante. Leggiamo i giornali. Primo caffè, Corriere della Sera: “«Ecco chi sapeva» Quelle telefonate su Quarto e 5 Stelle”. Sì, ma chi sapeva? Nel titolo non c’è. Ah, ecco, c’è un nome nell’occhiello: “La sindaca: Di Maio avvisato, deve commissariare”. Cronaca di Fiorenza Sarzanini: “La sindaca di Quarto, Rosa Capuozzo, aveva informato fin da novembre i vertici del Movimento 5 Stelle su quanto stava accadendo. È lei a raccontarlo in una telefonata intercettata, spiegando di aver chiesto un incontro «perché qualsiasi cosa, loro ci devono commissariare»”. Clap clap clap. Altro? La vignetta di Giannelli, perfida e sublime.

 Cosa fanno a Repubblica?Aspettano la nuova direzione di Mario Calabresi, aprono per il secondo giorno consecutivo sui guai dei grillini: “Bufera M5S, il sindaco resiste a Grillo”. Altro? Riproviamo domani. La Stampa di Torino ha preso un carico di estrogeni: “Libia, blitz umanitario dell’Italia”. Addirittura, un blitz? Le notizie che il titolare di List ha sulla Libia sono decisamente di un altro tenore e taglio. Serve un altro caffè per riprendersi dallo shock dopo il glorioso blitz, meglio ar vetro e vediamo Il Messaggero: “Salari, a Roma basta regali”. Aridaje, er commissario Tronca ha dato un’altra intervista. Dopo il Corriere, tocca al giornale di via del Tritone. Bene, il commissario ci informa che darà un taglio verso il basso ai premi dei 23 mila dipendenti capitolini e legherà retribuzione variabile e produttività. Tutto bellissimo. Resta solo una domanda, caro commissario: quando comincerà la seria pulizia del quartiere Trieste (ogni lettore ci metta il suo, di quartiere) dove il titolare di List tutti i giorni fa l’esperienza della decadence della polis e ammira le vie di fuga liquide della monnezza in libertà, ovunque, come un blob alieno. Populista anche io? Annamo va’. Carlino-Nazione-Giorno sono in filodiffusione così: “Big grillini sotto scacco”. Si torna al gioco delle 5Stelle (cadenti). Libero ha una prima pagina d’effetto: “Sottomessi. Pitti uomo fa sfilare in passerella tre aspiranti profughi”. Aggiunta in progress: “E la Serracchiani in Iran si mette il velo e pubblica un’allegra fotogallery”.  Sul Giornale il pezzo più interessante, pop, “politico” lo scrive Vittorio Feltri: “Cacciare gli allenatori non risolve un tubo. Un manico nuovo non cambia la scopa”. Vale anche per la politica. Soldi? Su MF c’è un assaggio della rumba in cui sono finite le banche italiane. Titolo uno: “Stretta finale tra Banco e Bpm”. Devono fondersi. Per non squagliarsi entrambe. Titolo due: “Montepaschi e Carige travolte dalla paura da bail-in”. Sì, ma tranquilli, il sistema è sano, cribbio. Andiamo al Sole (24Ore) e apriamo l’ombrello per non ustionarci: “Il petrolio manda in rosso le Borse”. Ah, state sereni. Buona giornata.

Cosa è successo in Libia. Il blitz sulla Stampa, perdinci, ma forse anche altro, forse meno da cinegiornale, ma vero, senza lifting. Leggere questo pezzo del Foglio per farsi un’idea della situazione tragica: “La vita difficile del prossimo primo ministro libico”. Altro che blitz.

…e Renzi fa una riunione con i vertici della sicurezza. Via Palazzo Chigi: “Si è tenuta questa mattina a Palazzo Chigi una riunione sul tema della Libia. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha riunito i ministri degli Esteri Paolo Gentiloni, dell'Interno Angelino Alfano, della Difesa Roberta Pinotti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti. Alla riunione erano presenti il Capo di stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano, il Direttore del Dis, Giampiero Massolo, il Capo della Polizia, Alessandro Pansa, per un giro di orizzonte sui temi della sicurezza e della situazione libica”.

Petrolio e Fisco.Secondo Morgan Stanley l’ascesa del dollaro potrebbe portare in breve tempo il petrolio a 20 dollari. Dopo Goldman Sachs, un’altra firma della finanza globale vede il prezzo colare a picco. Cosa può succedere? Le petromonarchie dovranno mettere mano al portafoglio per tenere in piedi i loro bilanci, i titoli energetici legati al greggio – in assenza di ristrutturazioni efficaci e riconversioni rapide – avranno un deprezzamento, ma non andrà bene neppure per quelli legati a energie alternative, visto che l’abbondanza e il basso prezzo degli idrocarburi non spingono a investire nel mix energetico. E in Italia? C’è una domanda che resta eternamente sospesa: quando il governo darà un taglio al prelievo fiscale sui carburanti? Lo scenario è perfetto e i dati su fisco e carburanti in Italia sono indecenti: il prelievo fiscale rispetto all’Europa è pari a più 22,9 cent/litro per la benzina e più 21,5 per il gasolio, le imposte incidono sul prezzo finale della benzina per il 68,17 per cento e per il 65,94 per cento su quello del gasolio. E’ un pieno di tasse.

Il finale di Obama. Oggi il presidente Obama farà il suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione. Che dirà? E darà una spinta al campo democratico per la sfida delle presidenziali? Intanto, fatevi un’idea con questa sezione del New York Times interamente dedicata allo stato dell’arte della presidenza Obama.

Turchia Felix. Via Agi: “ L'esplosione in piazza Sultahahmet, nel centro storico di Istanbul, ha causato almeno 10 morti e 15 feriti. Lo riferiscono le autorità locali in un comunicato, precisando che le cause dell'esplosione non sono state ancora chiarite, mentre diversi media parlano di attentato suicida”.

C’era una volta il carnevale brasiliano. Tra gli effetti della crescita e rallentamento a macchia di leopardo, c’è da segnalare che la crisi dei paesi emergenti (e la fuga degli investimenti) ha messo in ginocchio anche il carnevale brasiliano. L’austerity carioca è arrivata come una mannaia sui festeggiamenti. Porto Ferreira dopo 30 anni ha cancellato la parata, il produttore di maschere Condal, ha raccontato al Financial Times che le vendite di maschere sono crollate di almeno un terzo, così i costumi sono giù del 15 per cento. Giù la maschera.

12 gennaio. Nel 1969 i Led Zeppelin pubblicano il loro primo album. Fu subito un successo. Qui il video.

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