Scaduto l'ultimatum in Egitto. Morsi non può lasciare
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il paese, Divieto di espatrio per il presidente egiziano
Ieri notte una gigantesca scritta verde era proiettata sui palazzi che circondano piazza Tahrir: “Game Over”. L’ultimatum imposto dai militari lunedì al presidente egiziano Mohammed Morsi è scaduto, e l’esercito ha già iniziato a fare le prime mosse. Fin da martedì i collaboratori del presidente avevano fatto sapere che Morsi non si sarebbe mai dimesso e non avrebbe ceduto al ricatto dei militari. Oggi gli ambienti vicini al presidente rincarano: Mohammed Morsi preferisce morire piuttosto che consentire all’esercito di obliterare la democrazia egiziana.
Nella serata di ieri Morsi ha tenuto un lungo e spesso impacciato discorso alla nazione, ribadendo la legittimità democratica della sua elezione, avvenuta un anno fa: “Il popolo dell’Egitto mi ha dato mandato come presidente, non ho altra scelta che assumermi la responsabilità per la Costituzione egiziana”. Il discorso di Morsi non è servito a calmare la piazza: in serata violenti scontri hanno avuto luogo nei pressi dell’università del Cairo. I morti sono, a seconda delle fonti, tra i 16 e i 23, centinaia i feriti.
Oggi l’esercito ha tenuto una riunione di crisi con alcuni membri del governo e con i leader dell’opposizione, sia istituzionale sia di piazza. Tra i leader consultati dall’esercito c’è Mohammed ElBaradei, l’ex direttore dell'Agenzia internazionale per l’energia atomica e membro di punta dell’opposizione egiziana. Il piano “di transizione” dei militari prevede la destituzione del presidente, la sospensione della nuova Costituzione egiziana e lo scioglimento del Parlamento, in attesa di nuove elezioni.
Per la Fratellanza musulmana, il movimento cui Mohammed Morsi appartiene, l’esercito è ormai pronto ad attuare un colpo di stato: per questo alcuni membri dell’organizzazione hanno chiamato i loro seguaci al martirio.
Secondo Associated Press, personale militare sarebbe entrato nella sede della televisione di stato egiziana del Cairo per tenere sotto controllo le trasmissioni. Negli ultimi mesi la televisione di stato, gestita dal ministro dell’Informazione del governo, aveva mantenuto una posizione piuttosto favorevole al governo del presidente Morsi.
Scaduto l’ultimatum un consigliere del presidente Morsi ha detto che “è in corso un golpe militare” aggiungendo che ora si aspetta che la polizia e l’esercito ricorreranno alla violenza per deporre Morsi. Intanto, forze di sicurezza egiziane hanno imposto il divieto di espatrio allo stesso Morsi mentre poche minuti dopo la rete tv egiziana al Hayat ha diffuso la notizia che il presidente egiziano sarebbe stato posto agli arresti domiciliari. La rete cita fonti anonime ma la notizia è stata poi smentita.
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