Reunion su Lampedusa

Controinchiesta fogliante sulle docce antiscabbia

Crippa: “Francesco li avrebbe lavati”. Buracchio: “Meglio la Halliburton”

Ci sono giorni in cui le riunioni di redazione, perfino quelle del Foglio, precipitano nella gnagnera dei dibattiti che monopolizzano i titoli dei giornaloni, e quindi, di conseguenza, le fermate degli autobus, i bar, insomma le piazze dell’indignazione sommaria. Vorremmo anche noi una di quelle verità che non si trovano. Prendiamo il caso di Lampedusa. Dei poveri immigrati finiti contro una parete sotto la furia di una doccia scozzese che teoricamente dovrebbe disinfettarli dalla scabbia. Che dire di questo scandalo? In redazione, per fortuna, nessuno alza il ditino. Ma qualche parere affiora, come un’infezione per la quale ci vorrebbe una cura, e andrebbe bene anche una doccia disinfettante, purché ce ne liberino.

Serviva un video mandato in onda dal Tg2, registrato da un avvocato profugo siriano all’interno del centro di accoglienza di Lampedusa e consegnato nelle mani di un giornalista della Rai per denunciare solo ora quella che chiamano una “violazione dei diritti umani”? “Viviamo in un paese di ispettori, controllori, verificatori. Ma nessuno del governo ha mai mandato qualcuno a vedere come viene gestita l’emergenza sanitaria a Lampedusa?”, si chiede Peppino Sottile.

D’altra parte il presidente della Camera, Laura Boldrini, sin dalla sua elezione quasi un anno fa è stata molto apprezzata per il suo curriculum da principessa dell’umanitarismo. E’ lei che andava e veniva da Lampedusa, non aveva mai notato niente di scandaloso? “Forse non è mai capitata sull’isola durante un’epidemia di scabbia”, commenta Matteo Matzuzzi, vaticanista, “ma secondo voi prima o poi qualcuno si indignerà perché gli operatori che accolgono a riva i barconi indossano guanti e mascherina?”.

“Si vede che è meglio la Halliburton che la LegaCoop siciliana”, aggiunge tranchant Michele Buracchio, perché se la politica imposta dall’Unione europea è quella dell’accoglienza a tutti i costi, “non sarà il caso di potenziare le strutture logistiche e darle in gestione a società di comprovata esperienza? Non necessariamente l’ex contractor degli americani in Iraq”. Già, l’accoglienza. Eppure nessuno da Bruxelles che abbia avanzato una proposta sensata per il problema dell’immigrazione, anzi. Invece di aumentare gli aiuti economici per le strutture di Lampedusa, dopo il video dello scandalo si rischia addirittura la sanzione. Qualcuno evoca l’Australia, la progressista Australia, che gli immigrati con il visto scaduto li porta nei centri di detenzione come quello di Manus Island in Papua Nuova Guinea. E chissà se il commissario europeo Cecilia Malmström è mai stata in visita laggiù a controllare le docce.

Maurizio Crippa alza il tono sul vociare dei redattori: “Ma i signori che s’indignano per il rude getto di disinfettante, sono gli stessi che, in Parlamento e sui giornali, fingono di non sapere che le nostre ‘normali’ carceri hanno condizioni sanitarie simili o anche peggiori, e girano la faccia quando si parla di amnistia? Ciò che trovo insopportabile dei moralisti da poltrona è questo: che considerano sufficiente per essere buoni l’arroganza con cui puntano il candido ditino contro i mali del mondo”. Certo, servirebbe un ospedale da campo a Lampedusa: “Credo che Bergoglio prima li avrebbe abbracciati, quei migranti. Ma poi avrebbe preso un idrante e li avrebbe disinfettati”.

Anche Maurizio Stefanini, freelance con famiglia sufficientemente multietnica da poter essere considerato al di sopra di ogni sospetto di xenofobia, osserva che “in realtà il filmato della disinfestazione non evoca nulla di diverso dalle vaccinazioni e visite mediche del servizio di leva. Che ho fatto anch’io”. Non un ricordo particolarmente piacevole, certo, “ma il chirurgo quando entra in sala operatoria deve fare il chirurgo, non il medico pietoso”, dice Pietrangelo Buttafuoco, “anzi, dirò di più. E’ una fortuna che quel centro fosse gestito dalle Coop, pensa se fosse stato gestito da Brunetta! Così abbiamo evitato il balletto ulteriore”.

E poi c’è Nicoletta Tiliacos, che pure non ne può più: “L’Europa guarda a braccia conserte quello che succede sulle nostre coste durante tutto l’anno, ogni commento umanitarista è fuori luogo e ributtante”.

© - FOGLIO QUOTIDIANO di Giulia Pompili   –   @giuliapompili, 19 dicembre 2013 - ore 21:30

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