Legge elettorale,: ''Prima accordo con noi''

Dicono Ncd-Sc-Pi a Renzi

Roma (Adnkronos/Ign) - Tensioni nella maggioranza sulla riforma elettorale, il segretario del Pd incontra Lupi: "Molti cercano di frenare, ma io non mollo". Renzi alla direzione Pd punta il dito contro il governo: "Dieci mesi di fallimenti" Letta: "D'accordo su nuovo inizio. Duello a distanza alla prima riunione della nuova Direzione nazionale Pd. A Renzi documento con due proposte di riforma elettorale, 50 adesioni tra i parlamentari dem. Bersaniani contro il segretario

Roma, 17 Gen. (Adnkronos/Ign) - Tensione nella maggioranza sulla legge elettorale. Ncd, Scelta civica e Popolari chiedono a Renzi un incontro di maggioranza urgente "per evitare che il sottile equilibrio su cui si regge il governo, anche per le tensioni interne al Pd stesso, provochi una crisi di governo al buio".

"Un passaggio così delicato come la riforma elettorale e la comune volontà di superare il bicameralismo paritario, che rallenta in maniera ormai inaccettabile l'efficacia dell'azione legislativa e di governo, richiedono un'ampia intesa tra le forze di maggioranza il cui rapporto non può essere ritenuto essenziale solo per le difficili, quotidiane, a volte impopolari attività di governo - si legge nella nota del Nuovo centro democratico. - Il doveroso confronto in Parlamento con tutte le forze politiche sulla riforma della legge elettorale e della Costituzione non può infatti far venir meno la necessità di un preliminare accordo delle forze di maggioranza che si sono costituite proprio per guidare il Paese in una fase difficile di transizione attraverso le riforme necessarie".

Ncd, Sc e Ppi ribadiscono dunque "la loro disponibilità, in tempi rapidissimi, a condividere con il Pd e successivamente discutere con le opposizioni un pacchetto di riforme che prevedano: il superamento del bicameralismo paritario; una legge elettorale che garantisca rappresentanza delle culture politiche, governabilità e stabilità degli esecutivi, anche attraverso un modello di doppio turno; una significativa riduzione del numero dei parlamentari".

A breve giro di posta si registra l'incontro alla sede del Pd a largo del Nazareno tra Matteo Renzi e il ministro dei Traporti ed esponente di Ncd Maurizio Lupi.

Nella mattina era stato lo stesso Renzi ad avvertire su Twitter sui rischi di stop alle rifrome, tra cui quella della legge elettorale: "Legge elettorale seria, via Senato e province, cambiare le regioni. Mi hanno votato per questo. Molti cercano di frenare ma #iononmollo".

Da Fi è Silvio Berlusconi ad intervenire, spiegando che per lui il modello spagnolo resta la soluzione migliore.

Ieri a cena con la compagna Francesca Pascale, Giovanni Toti e alcuni fedelissimi, il Cavaliere avrebbe parlato anche di legge elettorale ribadendo la sua linea, in vista del faccia a faccia con Matteo Renzi.L'ex premier e il segretario del Pd dovrebbero vedersi domani pomeriggio in un luogo neutro (al momento, non a Montecitorio, ne' al Largo del Nazareno). La trattativa tra gli emissari renziani e quelli azzurri e' serratissima per cercare una base di accordo prima dell'incontro decisivo tra i due leader. Forza Italia resta divisa in due scuole di pensiero: da un lato, Denis Verdini, acceso sostenitore del sistema spagnolo, dall'altro Renato Brunetta, che tifa per una rivisitazione del Mattarellum.Il Cavaliere avrebbe confidato ieri di puntare ancora sull'ibericum anche se nutre dei dubbi sulla sua fattibilita', visto la fronda interna al Pd sempre piu' ostile. Apprezzo il coraggio e la determinazione di Renzi, vediamo cosa succedera', avrebbe detto il presidente di Fi, riconoscendo le difficolta' della mission assunta dal segretario Democrat.

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