LE LETTERE Il nome sul simbolo elettorale non è uno scandalo se si ha il coraggio di essere leader

Lo abbiamo scritto e lo riscriviamo: i padiglioni europei della Biennale dovrebbero aprirsi agli artisti dello stato ebraico, dimostrando solidarietà di valori, di intenti e di emozioni.

23 APR 2024 lettere Direttore , ilfoglio.it lettura3’

Al direttore - Peggio di mettere il proprio nome nel simbolo elettorale, c’è solo provare a mettere il nome nel simbolo elettorale e non riuscirci.

Sandro Brusco

Eppure non era una cattiva idea. Personalizzare la politica, trasferire la potenza di un leader sul partito che si guida non è, come si è detto, una deriva leaderistica ma è l’essenza della politica contemporanea, e non solo di questa, all’interno della quale un leader ha un peso se riesce a portare un valore aggiunto. E se può portare un valore aggiunto, avere il suo nome sotto il simbolo è uno scandalo solo se non si ha il coraggio di essere un leader fino in fondo. Elly, che peccato!

Al direttore - C’è una giornalista, oggi capolista del Pd nella circoscrizione meridionale e, quindi, con un seggio sicuro al Parlamento europeo, che una volta definì quello ucraino un “popolo di badanti e cameriere” (con un suo collega che si affrettò ad aggiungere “e di amanti”). Sia sempre benedetta la libertà di pensiero, ma, come direbbe Totò, qui si esagera!

Michele Magno

Al direttore - (O)Scurati.

Giuliano Cazzola

Al direttore - Cammino per i giardini della Biennale e leggo il comunicato del padiglione israeliano: siamo chiusi fino al rilascio degli ostaggi e alla fine delle ostilità. Bene, ovviamente tre militari a sorvegliare (unico caso come sempre), come tutte le sinagoghe nel mondo, molte scuole ebraiche etc., questa è la norma a cui siamo abituati senza porci domande. Meno male che il padiglione Germania ha ospitato una artista israeliana, la bravissima Yael Bartana, e il padiglione Polonia ha dedicato ai profughi ucraini un’opera d’arte, altrimenti mi sarei sentito tra gli sconfitti della storia.

Enrico Cerchione

Lo abbiamo scritto e lo riscriviamo: i padiglioni europei della Biennale dovrebbero aprirsi agli artisti dello stato ebraico, dimostrando solidarietà di valori, di intenti e di emozioni.

Al direttore - La scuola italiana andrebbe migliorata e basterebbero pochissime cose importanti da fare, innanzitutto la riduzione dei compiti a casa, che risultano essere molti di più rispetto agli altri paesi europei senza avere studenti più preparati. La Finlandia – dove si fanno quasi tutti i compiti a scuola – è seconda in Europa come indice Ocse delle conoscenze (indice Pisa) mentre l’Italia è 34esima. Inoltre in Italia la scuola superiore (liceo o altro) dura cinque anni mentre in molti paesi dura di meno (es. Francia e Spagna, dove il percorso scolastico termina a 18 anni), leggo di sperimentazioni a quattro anni in Italia, quanto ci mettono a finire la sperimentazione e permettere ai nostri giovani di entrare all’università o nel mondo del lavoro come i coetanei di altri paesi? Spero che il ministro Valditara si occupi dei compiti che sono troppi (leggendo dati Ocse a supporto) e pensi a ridurre la durata della scuola superiore.

Gian Lorenzo Cosi

  

Al direttore - Dal discorso di Mario Draghi alla High-Level Conference on the European Pillar of Social Rights di Bruxelles (16 aprile) al rapporto di Enrico Letta sul mercato unico europeo (18 aprile) e a quello di Emmanuel Macron preannunciato per giovedì prossimo alla Sorbona: siamo forse ai primi decisi passi – finalmente – per un’Europa non più economicistica, ma ente unitario di potenza, ovverosia soggetto storico globale. Riusciranno le forze politiche italiane a parlare di questa prospettiva nella campagna elettorale per le europee?

Alberto Bianchi

Sarebbe perfetto. E giusto. Intanto però una delusione, su altro. Nel Consiglio dei ministri di oggi non si parlerà di giustizia, di carriere separate, di Csm riformato, come era stato deciso venerdì scorso, e come il Foglio aveva anticipato, ma si parlerà di intelligenza artificiale. Speriamo che, come dice il ministro Nordio, sia solo un rinvio di qualche giorno. Tic tac.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata